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BILL VIOLA. Icons of Light

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Icons of lights. E’ questo il titolo della mostra inaugurata lo scorso 5 marzo a Roma, all’interno del meraviglioso Palazzo Bonaparte e dedicata a Bill Viola, pioniere e maestro della videoarte.
Non conoscevo l’artista fino allo scorso anno, quando me ne parlarono durante un corso di regia teatrale e dopo averne apprezzato le opere, capisco perfettamente perché Bill Viola venga associato anche al teatro: le sue opere sono piccoli racconti, estremamente teatrali, in cui il silenzio, l’ascolto, il respiro, giocano un ruolo chiave.
Bill Viola, americano, classe 1951, è uno sperimentatore, un artista che ha unito la tecnologia video con la storia dell’arte, la riflessione sui grandi temi della vita con il mezzo elettronico, creando qualcosa di nuovo che ci permette di entrare in una connessione sia visiva che spirituale con l’opera d’arte che abbiamo di fronte.
La mostra, curata da Kira Perov, moglie dell’artista e direttore esecutivo del Bill Viola Studio, ripercorre la carriera dell’artista, dai primi lavori degli anni settanta ad oggi, attraverso un’accurata selezione di 15 video, in un percorso che inizia nel 1977-9 con The Reflecting Pool e termina nel 2014 con la serie “Martyrs” (2014) accanto a capolavori ipnotici quali Ascension (2000) e lavori della celeberrima serie dei “Water Portraits” (2013).
Bill Viola approfondisce il rapporto tra uomo e natura, mescolando cultura orientale e occidentale, buddismo e cristianesimo, dimensione religiosa e metafisica, presente e passato, accompagnando lo spettatore in un viaggio interiore di grande intensità e soprattutto di assoluta bellezza.
A tal proposito, vi consiglio di prendervi del tempo se volete assaporare la visione dei video, c’è bisogno di silenzio e concentrazione per entrare nel mondo di Viola e poterne apprezzare al meglio il talento. A me in particolare hanno colpito molto i suoi lavori con l’elemento acqua, che davvero sembrano trascinarti in un mondo altro, dove i rumori sono attutiti, le leggi della fisica funzionano in modo diverso e si è portati ad interrogarci, con un leggero senso di inquietudine, sul significato del nostro essere nel mondo.
Il dolore, il sacrificio, la forza d’animo, la resistenza, il nostro rapporto con la natura, il tempo, l’eternità, il cambiamento: c’è tutto questo nelle opere di Bill Viola e molto altro, basta saper osservare.
La mostra proseguirà fino al 26 giugno.
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