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La serie di catastrofi succedutesi in Germania, Belgio e Olanda, Paesi “ricchi” dell’Europa centrale, dovrebbero se non altro insegnarci che nessuno è al sicuro dalla crisi climatica che è oggi più diffusa che mai. Perché non c’è alcun dubbio che inondazioni e frane che hanno causato morti e migliaia di sfollati, nonché danni incalcolabili, siano dovuti proprio alle problematiche del clima, nonostante siamo tutti indotti a pensare che queste vicende accadano solo in Paesi tropicali o in via di sviluppo.
E dire che noi italiani dovremmo ben conoscere queste realtà, basti pensare al dissesto idrogeologico della Liguria e della Campania, Regioni sempre appese a un filo quando piove. Le grandinate degli ultimi giorni nel nord, con vento furioso che ha scoperchiato tetti e sradicato alberi secolari, ce l’hanno appena ricordato.
Senza contare che ci sono arrivate notizie dall’altra parte del nostro pianeta che ci hanno narrato di temperature infuocate in Canada o di alluvioni negli Stati Uniti.
Il WWF continua a dircelo a voce alta che il problema del clima, insieme a quello della perdita della biodiversità, sono ormai la vera e imprescindibile priorità che tutti i governi devono affrontare.
Si legge infatti in una nota: «Non c’è più tempo e l’azione climatica va accelerata a ritmi esponenziali se vogliamo evitare le conseguenze più pericolose e ingestibili. L’azzeramento delle emissioni (mitigazione) va attuato nel più breve tempo possibile, ben prima del 2050, e nel contempo vanno messe in campo DAVVERO le politiche di adattamento». Persino superfluo sottolineare che nel nostro Paese il piano di adattamento non solo è ancora fermo, ma non è mai passato a una minima fase attuativa.
Prosegue ancora la nota del WWF: «Pensando a quanto successo in Germania, dobbiamo immediatamente rendere operativa una politica basata sul ripristino degli ecosistemi fluviali e sul recupero degli spazi che abbiamo rubato ai fiumi. Dal dopoguerra ad oggi, in Italia, abbiamo tolto ai fiumi circa 2000 kmq, un’enormità di spazio e le conseguenze di questo sono e saranno sempre più devastanti».
Tra le altre cose, lo stesso WWF da anni chiede politiche eque ma accelerate per azzerare le alterazioni climatiche, in modo da limitare il riscaldamento globale a 1,5° centigradi. Purtroppo, se continuiamo come adesso e le temperature salissero ancora, il mondo sarebbe incompatibile con la civilizzazione umana e con la sopravvivenza di milioni di specie animali e vegetali.
Pensiamoci adesso, subito, prima che sia troppo tardi.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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