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Se viene chiamato cibo spazzatura c’è un perché. Un nuovo studio identifica lo Junk food pericoloso per il nostro organismo tanto quanto lo è un’infezione. Infatti, se il nostro corpo è esposto a dosi troppo elevate di cibo spazzatura, potrebbe reagire come di fronte a un’infezione batterica.
Il nuovo studio arriva dalla Germania, precisamente dall’Università di Berlino, dove Anne Christ ha condotto varie analisi sulle conseguenze di una dieta basata mangiano i prodotti dei fast food e quindi ricca di grassi saturi e zuccheri, e carente di fibre, frutta e verdure.
La ricercatrice ha somministrato a una colonia di topi, l’equivalente di una dieta da fast food di trenta giorni, privando gli esemplari di prodotti freschi. Dopo un mese gli animali presentavano livelli altissimi di granulociti e monociti, le cellule che sviluppa il sistema immunitario per combattere un’infezione batterica.
Secondo i team la dieta somministrata avrebbe attivato i geni responsabili della risposta immunitaria. In pratica, quando l’organismo inizia a reagire al junk food, il solo ritorno a una dieta sana potrebbe essere insufficiente per arrestare l’infiammazione.
I topini utilizzati durante l’esperimento sono tornati ad avere una dieta salutare, e dopo altri trenta giorni i loro valori sono tornati alla normalità, ma nonostante questo il loro organismo è rimasto più sensibile a successivi attacchi esterni dovuti alle sostanze nocive, ovvero minime quantità di cibo spazzatura erano capaci di far rialzare i valori della risposta immunitaria.
Nonostante questo studio sia stato condotto solo su animali e non sull’uomo gli scienziati li hanno utilizzati proprio per la loro vicinanza genetica alla nostra specie.
Sono nata mentre la primavera era al culmine della sua esplosione, il 30 maggio del 1994, prima principessa del mio papà. Sin da piccola ho adorato la musica, i libri e la storia. Tutte passioni avute dai geni di mio nonno e di mio padre. Sono sempre stata indipendente, ribelle, artista e sognatrice tanto da percorrere le mie strade con caparbietà e perseveranza. Ho cominciato a scrivere dall’età di 15 anni e ho pubblicato due libri per conto mio qualche anno più tardi. “La cosa più importante” è stato il mio primo romanzo, scritto per mettermi in gioco a un concorso editoriale, “Viaggio attraverso i colori del Sinai”, invece, è un diario dei viaggi che ho fatto in Egitto nel corso degli anni e che hanno influenzato molto la mia crescita spirituale. Viaggiare è ciò che è alla base di tutte le mie passioni, le collega tra loro fino a formare la mia personalità. La scrittura e la lettura, la storia e l’archeologia. Da piccola sognavo di fare l’archeologa e ora studio beni culturali all’università sperando di accontentare un giorno la bimba di 10 anni che vive in me. Il mio sogno è viaggiare il mondo mentre scopro tesori nascosti raccontando tutto questo attraverso la scrittura.
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