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Avevamo scritto della preparazione per il piano di utilizzo del Recovery Fund che il nostro Paese stava compilando per poi presentare all’Unione Europea e, pochi giorni fa, il Consiglio dei Ministri – con la presidenza di Mario Draghi – ha approvato il PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) chiamato per brevità Recovery Plan.
Ecco quindi che è stato dato il via alle assunzioni adeguate che possano far partire in modo ufficiale il nuovo piano per dare una spinta al settore socio economico su tutto il territorio nazionale. Queste assunzioni di partenza riguardano l’ufficio del processo per la riforma del sistema giudiziario e quelle per la gestione delle procedure regionali, entrambe affidate a esperti dei due settori.
Dunque, il Recovery Plan è un programma che comprende riforme, investimenti, piani di attuazione lavorativi il cui fine ultimo è la ripresa dell’Italia.
Si stima che le risorse messe a disposizione del nostro Paese dall’Unione Europea possano arrivare a oltre 240 miliardi di euro e la concessione dei fondi dovrebbe avvenire in modo dilazionato, mentre la stessa UE verificherà di volta in volta la solidità e il corretto svolgimento del programma di riforma nei vari settori indicati.
I fondi messi a disposizione dalla UE verranno divisi tra un fondo complementare e il Next Generation EU (il fondo nato nel luglio 2020 il cui scopo è aiutare gli Stati membri la cui economia è stata stravolta dalla pandemia da Covid-19).
Il programma proposto dal nostro Paese, in sintesi, andrà ad agire su sei settori e cioè:
Ma non è tutto, poiché, come dicevamo prima, una parte delle risorse verrà utilizzata per l’attuazione di quattro importanti riforme di cui l’Italia necessita da anni: Pubblica Amministrazione, Giustizia, Lotta alla concorrenza, Semplificazione normativa e sburocratizzazione.
Ripetiamo che per l’attuazione del programma sarà indispensabile che vengano rispettate le linee guida imposte dall’Unione Europea che, ogni volta, farà i controlli in modo che l’investimento vada a buon fine e il contributo non vada perso nei meandri oscuri e segreti per i quali purtroppo spesso ci siamo fatti riconoscere.
Ci auguriamo che l’attuazione di questo piano complessivo ci porti verso la fine di questo periodo davvero buio e pieno di sacrifici che abbiamo trascorso e che quindi le risorse messe in atto funzionino come spinta decisiva verso la ripresa di un Paese che ha voglia di lavorare e di trascinare anche i propri giovani verso un futuro migliore.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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