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L’Overshoot Day è il giorno dell’anno in cui abbiamo terminato le risorse della Terra disponibili per l’anno intero. L’Italia quest’anno ha finito le risorse il 13 maggio scorso.
La velocità con cui l’uomo diventa sempre più vorace cresce ogni anno di più, consumiamo sempre più beni, la popolazione aumenta e le risorse di cui abbiamo bisogno sono sempre di più. Nel 2017 abbiamo utilizzato il 173% della biocapacità terrestre, nel 1980 questa percentuale era del 119%. Vediamo così come in pochissimi anni il nostro nutrimento è aumentato e ogni anno finiamo le risorse del nostro Pianeta sempre più in anticipo. L’Overshoot Day è infatti il giorno dell’anno in cui le risorse della Terra cessano di bastarci, in cui iniziamo a vivere a “sbafo”, consumando più di quanto il nostro Pianeta è in grado di darci. Nel 2020 questo momento era arrivato più tardi, il 22 agosto, probabilmente a causa della pandemia, quest’anno la data mondiale non è ancora nota ma iniziano ad uscire i dati per ogni singolo
Paese.
L’Overshoot Day in Italia è caduto il 13 maggio come quello del Portogallo, e qualche giorno dopo quello di Germania, Francia e Giappone. Un giorno prima rispetto all’anno passato e questo ci permette di vedere quanto la nostra Terra è sempre più sotto pressione. Questo limite si calcola confrontando l’impronta ecologica degli abitanti sul Pianeta, confrontandola con la biocapacità mondiale, ovvero quanto la Terra è capace di dare che si misura in gha.
Per l’Italia l’impronta ecologica è di 4.4 gha e la biocapacità della Terra è di 1.6 gha a persona, quindi 4.4*1.6/ 365 giorni dell’anno è uguale a 133, 7. Quindi l’Overshoot Day italiano cade il 133esimo giorno dell’anno, ovvero il 13 maggio. Per arrivare a fine anno avremmo bisogno delle risorse di più di 2.7 Terre, mantenendo il nostro stile di vita. I Paesi che consumano di più nel mondo sono Stati Uniti, Danimarca e a scendere Corea del sud, Germania, Uk, Cina e per ultimi Brasile e Indonesia. Non tutti i Paesi hanno un
Overshoot Day, questo infatti viene calcolato solo nel caso in cui il Paese superi le risorse di cui necessita. Per assicurare risorse biologiche ai suoi abitanti un Paese deve averle sul territorio o avere finanziamenti che permettono di acquistarle altrove. I Paesi con alto reddito e con un deficit ecologico elevato sono anche i principali consumatori di risorse, mentre i Paesi poveri che non hanno né risorse naturali né economiche non possono essere inseriti in questi dati e fanno parte di quel fenomeno chiamato “trappola della povertà ecologica”.
Secondo l’analisi condotta dal Global Footprint Network, nel 1980, la trappola della povertà ecologica riguardava 2.5 miliardi di persone; nel 2017 siamo arrivati a 5.4 miliardi, ovvero il 72% della popolazione mondiale. I Paesi più ricchi quindi tolgono sempre più risorse ai Paesi poveri che non riescono più a
sostenere la disponibilità finanziaria e rimangono privi di risorse.
There is no Planet B.
Sono nata mentre la primavera era al culmine della sua esplosione, il 30 maggio del 1994, prima principessa del mio papà. Sin da piccola ho adorato la musica, i libri e la storia. Tutte passioni avute dai geni di mio nonno e di mio padre. Sono sempre stata indipendente, ribelle, artista e sognatrice tanto da percorrere le mie strade con caparbietà e perseveranza. Ho cominciato a scrivere dall’età di 15 anni e ho pubblicato due libri per conto mio qualche anno più tardi. “La cosa più importante” è stato il mio primo romanzo, scritto per mettermi in gioco a un concorso editoriale, “Viaggio attraverso i colori del Sinai”, invece, è un diario dei viaggi che ho fatto in Egitto nel corso degli anni e che hanno influenzato molto la mia crescita spirituale. Viaggiare è ciò che è alla base di tutte le mie passioni, le collega tra loro fino a formare la mia personalità. La scrittura e la lettura, la storia e l’archeologia. Da piccola sognavo di fare l’archeologa e ora studio beni culturali all’università sperando di accontentare un giorno la bimba di 10 anni che vive in me. Il mio sogno è viaggiare il mondo mentre scopro tesori nascosti raccontando tutto questo attraverso la scrittura.
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