Redazione
[email protected]
[email protected]
Direttore
[email protected]
Recover your password.
A password will be e-mailed to you.
Un gruppo di lavoro sull’ambiente americano, l’Enviromental Working Group, ha classificato i livelli di residui di pesticidi su frutta e verdura che arrivano sulle tavole americane. Attraverso questo studio ha così stilato una classifica ed elencato la “sporca dozzina” sulla base dei campioni prelevati dal Dipartimento dell’Agricoltura e dalla FDA.
In realtà è il 17° anno consecutivo che EWG analizza e rende noti i risultati dell’analisi, prendendo in esame circa 50 tipologie di frutta e verdura sulle quali la presenza di pesticidi è potenzialmente pericolosa per gli esseri umani che li ingeriscono e che rimangono nonostante il lavaggio accurato e persino dopo la sbucciatura. Addirittura è stata rilevata la presenza di un fungicida (Imazalil) su 90% dei campioni di agrumi testati; la sostanza è stata classificata dall’EPA (Environmental Protection Agency) come probabile cancerogeno per l’uomo.
Anche quest’anno si confermano in testa alla classifica le fragole per quanto riguarda la frutta e gli spinaci per quanto riguarda le verdure.
Ecco la classifica della “sporca dozzina” del 2021:
Come dicevamo, questi cibi “sporchi” sono risultati i più contaminati con diversi pesticidi rispetto ad altre colture e precisamente:
Naturalmente ci sono alcuni accorgimenti per evitare di ingerire pesticidi e il primo è di lavare due o tre volte la frutta e la verdura che mangeremo. Un passaggio con acqua leggermente salata può aiutare. Viene suggerito di sbucciare frutta e verdura prima di mangiarle. Può essere utile anche un passaggio in acqua in cui avremo sciolto un cucchiaio di bicarbonato per litro per poi procedere con acqua corrente,
Noi siamo in Europa e in teoria non dovremmo trovare pesticidi residui sui prodotti in vendita grazie alle normative vigenti in UE, ma la cautela non è mai sufficiente, quindi potremmo seguire i consigli proposti da chi deve per forza difendersi.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
Recover your password.
A password will be e-mailed to you.