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Il Servizio Civile festeggia i suoi primi 20 anni

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Lo scorso 6 marzo il Servizio Civile ha celebrato 20 anni dalla sua istituzione.

Una storia lunga e importante che affonda le radici nel diritto all’obiezione di coscienza riconosciuto attraverso un Servizio Civile alternativo alla leva e che parte ufficialmente con l’approvazione della Legge n.64, il 6 marzo 2001, in cui il Servizio Civile su base volontaria, prende la forma con cui lo conosciamo ora: volontario, aperto anche alle donne, fondato sulla difesa della Patria e sui principi costituzionali di solidarietà sociale, volto a salvaguardare e tutelare il patrimonio della Nazione e a contribuire alla formazione civica, sociale, culturale e professionale dei giovani.

Da allora, tanta strada è stata fatta, negli anni sono stati coinvolti più di 523.000 ragazzi e ragazze dei quali più del 65% donne. Numeri davvero importanti se pensiamo che il primo bando per la selezione di volontari contemplava solo 396 posti, mentre l’ultimo di quest’anno era aperto a 55.793 operatori volontari. Nel 2001 erano pochi gli enti che potevano realizzare progetti di Servizio Civile, oggi, all’albo degli enti di Servizio Civile Universale sono 397 i titolari e oltre 13.000 gli enti di accoglienza, con quasi 56.000 sedi di attuazione progetto distribuite su tutto il territorio nazionale e in tutti i continenti.

Le tappe importanti nella storia del Servizio Civile sono diverse, sicuramente il 2015, anno in cui si decide di accogliere, a fronte ormai di un mondo globalizzato, anche giovani stranieri, così come il 2017, in cui col decreto legislativo n.40 il Servizio Civile diventa Servizio Civile Universale, dunque ancora più attento agli operatori volontari e al loro bisogno di crescere, di maturare conoscenze, esperienze e competenze, di essere più cittadini dell’Europa e del mondo.

Significative le parole della neo ministra alle Politiche giovanili, Fabiana Dadone: “Il Servizio Civile è fortemente legato alle fondamenta del nostro vivere civile e strettamente connesso ai valori di democrazia sociale delineati dalla nostra Costituzione. Sono questi i messaggi di fondo che lancia. Ma è anche un’occasione personale, di sfida, scoperta e condivisione per i giovani volontari”.

Fenomeno che va quindi incoraggiato e che ha mostrato di essere estremamente resiliente anche durante la pandemia, visto che non si è mai fermato, come ricorda la ministra: “I giovani tutti credo abbiano dimostrato maturità nell’affrontare la crisi epidemiologica, pur soffrendo l’inevitabile mancanza di socialità. A loro va tutta la mia stima e gratitudine”.

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