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I nostri gusti e le malattie dovute all’alimentazione sarebbero connesse ai nostri geni.
Un nuovo studio pubblicato su Nature Human Behaviour, condotto dall’Università di Osaka e dal centro Riken, ha indagato su questa connessione. Pare che i nostri geni, quindi, siano connessi sia ai gusti del cibo, sia ad alcune malattie alimentari o legate a quest’ultime, come il diabete e il cancro.
Sono state analizzate oltre 160.000 abitudini alimentari di altrettanti soggetti giapponesi, studiando i loro geni a cominciare dai gusti. In particolare sono state prese in considerazione 13 abitudini tra cui l’uso di alcol, il consumo di caffè, tè, latte, formaggio, tofu, pesce, verdure e carne. Da qui sono risultate dieci associazioni tra dieta e genoma, di cui sei connesse al consumo di caffè e quattro a quello di alcol. Tutti i consumatori di caffè o alcol erano provvisti di una variazione genetica, il polimorfismo a singolo nucleotide (SNP), e collegate a tutte le abitudini alimentari prese in considerazione.
Per determinare se questa condizione fosse connessa anche a livello patologico i ricercatori hanno analizzato le varianti genetiche presenti nei soggetti. Sei degli SNP erano connessi alla caratteristica di almeno una malattia, tra cui cancro e diabete. Per cui i geni influiscono sia sulle abitudini alimentari che sulla predisposizione ad avere una malattia piuttosto che un’altra.
Avendo coscienza di questo potremo costruire una società più sana, prevenendo le malattie in quei soggetti che tendono ad abusare di determinati cibi.
Sono nata mentre la primavera era al culmine della sua esplosione, il 30 maggio del 1994, prima principessa del mio papà. Sin da piccola ho adorato la musica, i libri e la storia. Tutte passioni avute dai geni di mio nonno e di mio padre. Sono sempre stata indipendente, ribelle, artista e sognatrice tanto da percorrere le mie strade con caparbietà e perseveranza. Ho cominciato a scrivere dall’età di 15 anni e ho pubblicato due libri per conto mio qualche anno più tardi. “La cosa più importante” è stato il mio primo romanzo, scritto per mettermi in gioco a un concorso editoriale, “Viaggio attraverso i colori del Sinai”, invece, è un diario dei viaggi che ho fatto in Egitto nel corso degli anni e che hanno influenzato molto la mia crescita spirituale. Viaggiare è ciò che è alla base di tutte le mie passioni, le collega tra loro fino a formare la mia personalità. La scrittura e la lettura, la storia e l’archeologia. Da piccola sognavo di fare l’archeologa e ora studio beni culturali all’università sperando di accontentare un giorno la bimba di 10 anni che vive in me. Il mio sogno è viaggiare il mondo mentre scopro tesori nascosti raccontando tutto questo attraverso la scrittura.
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