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Martedì 23 febbraio 2021, a un anno esatto dalla chiusura dei teatri e dal blocco del mondo dello spettacolo dal vivo, i lavoratori del settore sono tornati in piazza per difendere il loro diritto di esistere.
In più di venti città italiane, tra cui Palermo, Torino, Napoli, Roma, Ancona, Genova, Trieste e tante altre attori, cantanti, registi, tecnici, scenografi e associazioni di categoria, si sono riversati nelle piazze per chiedere azioni concrete e immediate da parte del governo.
Solo il giorno prima, il 22 febbraio, sempre in segno di protesta, si erano accese le luci dei teatri italiani, dai più grandi a quelli di provincia, per ricordare che nonostante tutto il teatro c’è e aspetta di poter tornare in scena. Piccole luci, insegne luminose a voler dire: non scordatevi di noi.
“Ci sono attori che non lavorano da marzo scorso”, afferma l’attore e regista Pino Petruzzelli, del Coordinamento delle imprese teatrali liguri: “Sono lavoratori che vanno tutelati. Se il mondo della scienza ci dice che è meglio tenere i teatri chiusi, non entriamo nel merito. Sarebbe da stupidi farlo. Ciò che chiediamo è la possibilità di poter contare su un aiuto economico per passare questo difficile momento, non dico indenni, ma con meno ferite possibili. La cultura va difesa per goderne”.
Secondo le stime dell’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo (AGIS) per il teatro di prosa nel 2020 rispetto all’anno precedente sono più di 142 i milioni persi al botteghino, per non parlare del settore della lirica che ha visto una riduzione degli introiti pari a 79 milioni e quello della danza con quasi 26 milioni in meno. Dati sconfortanti che ci raccontano di un settore in ginocchio e per cui il sistema dei bonus non è più sufficiente.
Tra le richieste dei lavoratori dello spettacolo ci sono: lo sblocco immediato dei ristori rimasti in sospeso durante la crisi di governo, la convocazione di un tavolo Interministeriale che coinvolga i lavoratori del settore spettacolo e cultura, ministero del lavoro, ministero dello sviluppo economico e ministero dei beni e delle attività culturali, una profonda riforma del settore che tuteli realmente non solo grandi enti e aziende ma soprattutto i lavoratori ma soprattutto si chiede al governo di adottare tutte le misure necessarie per poter riaprire in sicurezza.
“È un momento assolutamente drammatico per il mondo della cultura, dello spettacolo e delle arti, ma anche un momento in cui dobbiamo guardare alle opportunità per salvare questo settore cosi’ importante”, ha detto la leader della Cisl Annamaria Furlan. “Bisogna investire e creare le condizioni perché i teatri e i cinema possano essere riaperti in sicurezza”, ha sottolineato.
Ma ciao! Sono Annalica Casasanta, classe '83, abito a Francavilla al Mare ma sono originaria di un piccolo paesino immerso nel verde, Quadri, famoso per il suo ottimo tartufo. Strano, ogni volta che mi devo presentare la montagna è la prima cosa che mi viene in mente, forse perchè da lì vengono tutte le storie che amo raccontare, tutti i personaggi che adoro interpretare.
Dopo la maturità classica ho studiato Sociologia con una tesi sul fenomeno del Lobbying nell'Unione Europea, sono sempre stata appassionata di politica ma l'incontro casuale col teatro mi ha fatto deviare dai miei studi, trasformandomi in Annalica Bates. (non vi spoilero il perchè!).
Ho fatto mille lavori, dalla libraia (che ho amato follemente) alla segretaria ma è nel teatro e nell'arte che trovo la mia ragion d'essere. Dopo essermi occupata della comunicazione per il Florian Metateatro di Pescara, da quattro anni collaboro con l'attore e regista Milo Vallone e il suo Cantiere Teatrale, occupandomi di teatro ragazzi.
Da quattro anni inoltre, insieme alla mia collega Nadia Cristina Di Naccio, coordino le attività dell'Università della Libera Età di Francavilla al Mare (progetto ULE).
Oltre al teatro sono una divoratrice seriale di romanzi e adoro scrivere, ho pubblicato anche alcuni racconti partecipando a vari concorsi e ho frequentato la Scuola di scrittura creativa Macondo di Pescara.
Credo molto nella formazione continua e non smetterò mai di studiare per migliorare come attrice e insegnante di teatro ed è per questo che mi sto formando anche come Educatore alla Teatralità.
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