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Un nuovo processo potrebbe portare l’acqua marina ad essere più economica e più potabile.
Il processo per osmosi inversa viene utilizzato ormai da circa 40 anni per rimuovere il sale e altre componenti nocive dall’acqua del mare per essere utilizzata poi nell’agricoltura, gli allevamenti e le industrie.
Un team di ricercatori dell’Università del Texas e della Penn University, ha fatto una recente scoperta che apre le strade a un nuovo processo per i ridurre i costi a vantaggio delle popolazioni che soffrono per la carenza d’acqua.
Fino ad oggi alcuni meccanismi dell’iperfiltrazione, sinonimo di osmosi inversa, non erano ancora del tutto chiari agli scienziati che non riuscivano a spiegarsi il diverso comportamento dell’acqua in diversi punti del sistema di filtraggio.
Lo studio ha individuato il segreto di una filtrazione efficiente: tutto dipende dal materiale utilizzato per costruire la membrana di filtraggio. Se il filtro è perfettamente regolare in scala nanometrica, è in grado di purificare una quantità maggiore di acqua con un consistente vantaggio sui costi per litro d’acqua potabile.
Il team di ricercatori ha costruito un modello 3D della struttura della membrana osmotica. Questa ha permesso di definire la struttura ideale del materiale da utilizzare. Un filtro perfetto in scala nanometrica consentirebbe di risparmiare il 40% dell’energia necessaria a rendere potabile l’acqua in modo da ridurre i costi e disporre maggiormente di questo bene essenziale.
Sono nata mentre la primavera era al culmine della sua esplosione, il 30 maggio del 1994, prima principessa del mio papà. Sin da piccola ho adorato la musica, i libri e la storia. Tutte passioni avute dai geni di mio nonno e di mio padre. Sono sempre stata indipendente, ribelle, artista e sognatrice tanto da percorrere le mie strade con caparbietà e perseveranza. Ho cominciato a scrivere dall’età di 15 anni e ho pubblicato due libri per conto mio qualche anno più tardi. “La cosa più importante” è stato il mio primo romanzo, scritto per mettermi in gioco a un concorso editoriale, “Viaggio attraverso i colori del Sinai”, invece, è un diario dei viaggi che ho fatto in Egitto nel corso degli anni e che hanno influenzato molto la mia crescita spirituale. Viaggiare è ciò che è alla base di tutte le mie passioni, le collega tra loro fino a formare la mia personalità. La scrittura e la lettura, la storia e l’archeologia. Da piccola sognavo di fare l’archeologa e ora studio beni culturali all’università sperando di accontentare un giorno la bimba di 10 anni che vive in me. Il mio sogno è viaggiare il mondo mentre scopro tesori nascosti raccontando tutto questo attraverso la scrittura.
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