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Buone notizie per gli enti di Terzo settore alle prese con la ristrutturazione dei propri beni attraverso il cosiddetto superbonus 110%. L’Agenzia delle Entrate ha recentemente chiarito che Onlus, OdV o Aps potranno richiedere il superbonus non solo per gli immobili destinati a civile abitazione ma anche per qualsiasi altro edificio da loro occupato a prescindere dalla categoria catastale e dalla destinazione d’uso urbanistica.
L’agevolazione, prevista dal decreto rilancio, consentirà dunque anche ai soggetti che compongono il terzo settore di poter godere di detrazioni del 110% per lavori edili di riqualificazione energetica, riduzione del rischio sismico e installazione di impianti fotovoltaici.
Onlus, OdV o Aps potranno quindi richiedere il superbonus non solo per gli immobili destinati a civile abitazione ma anche per qualsiasi altro edificio da loro occupato (ad esempio palestre, scuole, residenze collettive, sedi di associazioni, ambulatori e così via) a prescindere dalla categoria catastale e dalla destinazione d’uso urbanistica dello stesso, rispettando comunque le altre indicazioni richieste dalla legge.
Il legislatore riconosce agli enti di Terzo settore un ambito di applicazione ben più ampio che per gli altri soggetti beneficiari, che si amplia anche alla possibilità di non avere limitazione relativamente al numero degli immobili ai quali applicare il superbonus.
Si ricorda inoltre che è possibile applicare il superbonus non solo agli immobili di proprietà ma anche a quelli detenuti ad altro titolo, ad esempio affitto o comodato.
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