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Il 2021 per la più famosa organizzazione mondiale a favore dei diritti umani, cioè Amnesty International, è un anno particolarmente importante.
Non soltanto per il suo sessantesimo genetliaco, ma per alcuni traguardi raggiunti dopo anni di lotte, proteste e dispute con i vari Governi, senza mai fare sconti a nessuno. Nel corso di questi lunghi anni, infatti, l’Ong non ha mai fatto distinzioni di etnia, religione, genere e si è sempre battuta – con i suoi volontari – per avere un mondo più giusto, più equo, per proteggere gli indifesi e condannare pubblicamente le ingiustizie.
L’ultimo traguardo significativo raggiunto è quello di aver convinto finalmente il Governo italiano a revocare l’export di bombe verso Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, armi usate da questi Paesi nella sanguinosa guerra contro lo Yemen.
Con un atto di portata storica, infatti, il Governo Conte bis ha non solo sospeso ma addirittura revocato le autorizzazioni in corso per l’esportazione di missili, bombe d’aereo e più in generale armi verso Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Continua inoltre a rimanere in vigore anche la sospensione della concessione di nuove licenze per i medesimi materiali e Paesi.
Una decisione che mette fine, una volta per tutte, alla possibilità che migliaia di ordigni fabbricati in Italia possano colpire strutture civili, causare vittime tra la popolazione o contribuire a peggiorare la già grave situazione umanitaria nel Paese. Un atto che, probabilmente, permette all’Italia più autorevolezza sul piano diplomatico nella richiesta di una soluzione politica al conflitto.
Amnesty International ha guidato in questa battaglia tante altre organizzazioni famose che hanno controfirmato un ringraziamento ai membri del Parlamento italiano ed in particolare della Commissione Esteri della Camera che ha dedicato molta attenzione a questo tema, proponendo e approvando un’importante Risoluzione nel dicembre 2020 che ha finito per impegnare in primo luogo l’esecutivo a prorogare la sospensione dell’export di armamenti verso i due Paesi della Penisola arabica. È stata inoltre esplicitata soddisfazione per la rapidità e la fermezza con cui il Governo ha dato seguito a questo atto di indirizzo, orientandosi non solo verso la proroga della sospensione disposta nel luglio 2019 ma revocando anche le precedenti licenze come proposto dall’atto parlamentare.
Le organizzazioni coinvolte da Amnesty sono: Comitato Riconversione RWM per la pace ed il lavoro sostenibile, Fondazione Finanza Etica, Medici Senza Frontiere, Movimento dei Focolari, Oxfam Italia, Rete Italiana Pace e Disarmo, Save the Children Italia insieme ai partner internazionali European Center for Constitutional and Human Rights e Mwatana for Human Rights.
La cessazione della fornitura di armi non può da sola far cessare il conflitto, ma certamente costituisce un passo necessario a creare i presupposti per la pace.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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