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A Singapore sbarca una novità culinaria, i primi nuggets di carne di pollo coltivata. La città del sud-est asiatico ha approvato la vendita e il consumo di pollo coltivato in laboratorio.
La carne è ottenuta tramite le cellule animali ed è prodotta dalla Eat Just, una start up statunitense. E’ carne che non subisce il processo di macellazione in quanto puramente creata in laboratorio. Questa è stata sottoposta a molteplici analisi prima di essere considerata sicura.
Singapore è il primo Paese al mondo a mettere in commercio la cosiddetta “cultured meat”, ma questa potrebbe diventare una scelta sempre più diffusa soprattutto perché aiuterebbe l’ecosostenibilità. Infatti le attività di allevamento sono responsabili del 14% di emissioni di gas serra ogni anno, inoltre i polli saranno la nostra eredità fossile tra migliaia di anni considerando che sono la carna più consumata al mondo dopo il maiale. Se ne macellano cica 65 miliardi all’anno. Quindi la riduzione del consumo di allevamento di pollame porterebbe anche a un miglioramento delle condizioni delle coltivazioni di soia per i mangimi dati ai volatili.
Singapore non può contare molto sull’agricoltura e quindi sta diventando un centro di studio per nuove e più sostenibili forme di produzione alimentare, incluse alternative vegane e sintetiche. La carna coltivata in laboratorio è così entrata a far parte dei novel food.
Come spesso accade il problema della diffusione mondiale di questi prodotti innovativi è il costo. Per quanto riguarda la carne coltivata, i costi dei fluidi necessari al suo nutrimento sono piuttosto elevati per cui ad oggi i nuggets hanno il costo di un pollo di alta ristorazione. Tra qualche anno chi lo sa, forse arriveranno però anche nei fast food europei.
Sono nata mentre la primavera era al culmine della sua esplosione, il 30 maggio del 1994, prima principessa del mio papà. Sin da piccola ho adorato la musica, i libri e la storia. Tutte passioni avute dai geni di mio nonno e di mio padre. Sono sempre stata indipendente, ribelle, artista e sognatrice tanto da percorrere le mie strade con caparbietà e perseveranza. Ho cominciato a scrivere dall’età di 15 anni e ho pubblicato due libri per conto mio qualche anno più tardi. “La cosa più importante” è stato il mio primo romanzo, scritto per mettermi in gioco a un concorso editoriale, “Viaggio attraverso i colori del Sinai”, invece, è un diario dei viaggi che ho fatto in Egitto nel corso degli anni e che hanno influenzato molto la mia crescita spirituale. Viaggiare è ciò che è alla base di tutte le mie passioni, le collega tra loro fino a formare la mia personalità. La scrittura e la lettura, la storia e l’archeologia. Da piccola sognavo di fare l’archeologa e ora studio beni culturali all’università sperando di accontentare un giorno la bimba di 10 anni che vive in me. Il mio sogno è viaggiare il mondo mentre scopro tesori nascosti raccontando tutto questo attraverso la scrittura.
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