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Sarà un Natale diverso quello che ci apprestiamo a festeggiare nelle prossime ore. Ognuno di noi sarà costretto a fare delle rinunce: non ci saranno grandi tavolate, affetti da abbracciare, un brindisi al bar o al ristorante, amici e parenti che vivono lontani da rincontrare. Come già avvenuto a Pasqua, anche in queste festività sarà la tecnologia a venirci incontro, consentendoci di condividere qualche momento di allegria, o di nostalgia, attraverso lo schermo di un telefono che ci renderà meno pesante l’assenza delle persone a noi più care.
Ci avviciniamo alla luce, ma vediamo ancora tanto buio intorno a noi. Abbiamo provato a percorrere insieme a voi, negli ultimi giorni, un cammino che raccontasse l’attesa del Natale e, più in generale, della nascita o della rinascita. Lo abbiamo fatto attraverso le parole di autori, cantanti, scrittori, poeti o artisti passati o contemporanei, che a nostro avviso fossero rappresentativi di un messaggio di speranza. Ma anche dando spazio a delle iniziative che racchiudessero il senso del Natale.
Lo abbiamo fatto, come nostro solito, senza dimenticare gli ultimi. Scegliendo ad esempio l’augurio di Alda Merini rivolto ai malati e ai bambini poveri, o le parole di Salvatore Quasimodo che ci hanno ricordato che “non v’è pace nel cuore dell’uomo”, o ancora i progetti solidali delle associazioni.
Lo abbiamo fatto per riflettere e per offrirvi un’occasione di riflessione. Perché, che siate credenti o meno, questo è un periodo dell’anno in cui più di ogni altro sembriamo tutti più aperti all’ascolto, all’accoglienza e al dialogo. Che sia realmente così, poi, non è detto. Forse si tratta di un buonismo di facciata, di una corsa all’apparire che poco ha a che fare con la nascita di un bambino in una capanna, come ci suggerisce Dino Buzzati.
Ma probabilmente quest’anno che, a causa della pandemia, siamo stati tutti costretti a fermarci e a riflettere di più, in questo Natale in cui, per via delle chiusure, abbiamo potuto dedicarci meno allo shopping e ai regali per tutti, scegliendo con cura le poche persone con cui trascorrere le nostre giornate di festa, forse saremo in grado di apprezzare di più il gusto delle piccole cose.
E’ proprio questo l’augurio che rivolgiamo ai nostri lettori, di saper proseguire il cammino verso la luce, riconoscendo il superfluo dall’essenziale.
Il direttore
Sono nata ad Avezzano (L’Aquila) sotto il segno dell’acquario, il 18 febbraio 1981, e dal 2009 vivo a Montesilvano (Pescara). Socievole, chiacchierona e curiosa dalla nascita, ho assecondato questa naturale inclinazione laureandomi a 24 anni in Scienze della Comunicazione a Perugia e scegliendo il giornalismo come ragione di vita prima ancora che come professione. Dopo diverse esperienze come giornalista di carta stampata e televisiva, dal 2012 mi occupo di cronaca per il quotidiano abruzzese il Centro, oltre a curare diversi progetti come freelance. Tra le mie più grandi passioni, oltre alla scrittura, ci sono i viaggi, la fotografia e il cinema, che nel 2011 mi hanno portato a realizzare, come coautrice, un documentario internazionale sulla figura della donna nell’area del Mediterraneo. Dall’estate 2015 ho il privilegio di dirigere il portale Felicità pubblica. Indipendente, idealista e sognatrice, credo nella famiglia, nell’amore, nell’amicizia e nella meritocrazia e spero in un futuro lavorativo migliore per i giovani giornalisti che, come me, preferiscono tenere i sogni in valigia piuttosto che chiuderli in un cassetto.
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