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Ok, lo sappiamo, il Natale non piace solo ai bambini. I colori, gli addobbi, i regali, le canzoni, sfidiamo chiunque a non esserne affascinato (anche se di nascosto!). Ma che succede se ci si lascia prendere troppo la mano? Il rischio c’è ed è per evitare di diventare come la zia Milla e la sua strampalata famiglia che vi proponiamo un piccolo estratto da un racconto natalizio dello scrittore tedesco Heinrich Böll dal titolo “Tutti i giorni Natale”: lo amerete, sia che siate pro o contro il Natale, fidatevi!
…La zia Milla ricominciò con l’albero di Natale. Era una cosa in fondo innocente: persino la tenacia con cui volle che tutto fosse “come prima” ci strappò solo un sorriso.
Dapprima non c’era davvero ragione che prendessimo questa cosa troppo sul serio. La guerra aveva distrutto tante cose la cui ricostruzione ci procurava maggiori pensieri: perché privare – dicemmo – una deliziosa signora anziana di questa piccola gioia? Ognuno sa quanto fosse difficile allora trovare burro è lardo: persino per lo zio Franz con tutte le migliori relazioni – era impossibile procurare, nell’anno 1945 figure di marzapane, ciondoli di cioccolata e candele; solo nel 1946 si poté avere tutto. Per fortuna si era salvata una serie completa di nanetti e di incudini e anche un angelo.
Mi ricordo ancora bene del giorno in cui fummo invitati: era il gennaio del 1947, fuori faceva un gran freddo, ma da mio zio era caldo e di cibi non mancava niente. Quando si spensero le lampade e si accesero le candele, quando i nanetti cominciarono a battere col martelletto sulle incudini, l’angelo a sussurrare “pace, pace”, mi sentii trasportare indietro, in un tempo che avevo creduto ormai passato…
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