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Chiunque abbia un minimo di interesse per la filosofia o la fioritura personale non può non conoscere il progetto Tlon, ovvero Andrea Colamedici e Maura Gancitano, coppia nella vita e nel lavoro, che si occupano di portare la filosofia lì dove si pensava che non sarebbe mai arrivata, ad esempio i social network. Tlon è anche una casa editrice, una libreria teatro e si occupa di formazione filosofica in Italia e all’estero ma davvero sono tante le attività che ci vorrebbe un articolo solo per quello, per cui davvero vi consiglio di seguirli, sono presenti in tutti i social e anche su Spotify con un podcast da non perdere.
Io li conoscevo principalmente come autori, avendo letteralmente divorato alcuni loro libri, in particolare “Liberati della brava bambina. Otto storie per fiorire”, gioiellino in cui gli autori raccontano l’altra faccia della luna e cioè come fin dagli albori dell’umanità in saghe, leggende ed epopee letterarie, i modelli di donne forti siano sempre stati ridotti al silenzio.
Qualche mese fa, invece, li ho conosciuti sotto un’altra veste ed è questo che voglio raccontarvi. Essendo iscritta alla loro newsletter ho scoperto che Andrea ha creato delle sedute di filosofia di gruppo (gratuite) sulla piattaforma Zoom. Sono entrata in punta di piedi non sapendo bene cosa aspettarmi, certo conoscendo un po’ il personaggio non mi aspettavo sicuramente una lezione accademica ma quello che ho trovato ha superato di gran lunga qualsiasi mia aspettativa. Una chiacchierata stimolante tra amici, amici che pensano e che si pongono delle domande, che sono curiosi, attenti, rispettosi. Non credevo fosse possibile seguire un evento su Zoom con più di 600 persone e trovare un ambiente così calmo, pacato, sereno, in cui aprirsi senza avere paura di essere giudicati, in cui raccontare le proprie emozioni, legate al particolare periodo che stiamo vivendo, senza dover dimostrare nulla a nessuno, nemmeno a noi stessi.
Non dobbiamo per forza essere sempre forti, si può anche star male, si deve star male a volte per poi tornare a sorridere. Banalità? Forse sì ma evidentemente non è così facile parlare dei propri disagi se la pandemia è riuscita a creare una vera e propria malattia detta appunto “pandemic fatigue”, ovvero una stanchezza e una tristezza croniche, legate allo stress prolungato a cui siamo tutti sottoposti da marzo 2020.
Altra particolarità delle serate filosofiche è che Andrea, dopo aver trattato un argomento, averci consigliato varie letture, tra tutte “Dieci ragioni per cancellare subito i tuoi account social” di Jaron Lanier, ci dà perfino dei compiti e spesso, avendo lui un passato teatrale alle spalle, si tratta di giochi teatrali. Piccole grandi sfide che ci aiutano a crescere e a guardare il mondo da una prospettiva diversa, inusuale. C’era il compito, ad esempio, di portare i “mi piace” nel mondo reale, spargendo post-it di apprezzamento su oggetti, persone, monumenti. C’era quello di farsi portatori di wonderstorm, tempeste di meraviglia, usando i social per creare un ambiente di dialoghi sani e fruttuosi. Il compito di questa settimana invece mi è particolarmente ostico pur essendo anche io una teatrante: portare il gioco in strada, far scendere il teatro dal palcoscenico per agire nelle piazze, nei luoghi pubblici. Portare scompiglio, bellezza e meraviglia nel mondo perché è importante fare delle cose folli, di tanto in tanto.
Per dirla con Levi Strauss “Il filosofo non è l’uomo che fornisce le vere risposte; è quello che pone le vere”. Ecco, io aggiungerei anche quelle imbarazzanti, scomode ma che dobbiamo porci per poterci considerare esseri umani. Quindi grazie Tlon, proverò ad essere folle e a svolgere il compito. Voi, se avete voglia di una bella chiacchierata filosofica, iscrivetevi gratuitamente al prossimo incontro, previsto per lunedì 21 dicembre alle 21.30.
Per maggiori info: https://tlon.it/
Ma ciao! Sono Annalica Casasanta, classe '83, abito a Francavilla al Mare ma sono originaria di un piccolo paesino immerso nel verde, Quadri, famoso per il suo ottimo tartufo. Strano, ogni volta che mi devo presentare la montagna è la prima cosa che mi viene in mente, forse perchè da lì vengono tutte le storie che amo raccontare, tutti i personaggi che adoro interpretare.
Dopo la maturità classica ho studiato Sociologia con una tesi sul fenomeno del Lobbying nell'Unione Europea, sono sempre stata appassionata di politica ma l'incontro casuale col teatro mi ha fatto deviare dai miei studi, trasformandomi in Annalica Bates. (non vi spoilero il perchè!).
Ho fatto mille lavori, dalla libraia (che ho amato follemente) alla segretaria ma è nel teatro e nell'arte che trovo la mia ragion d'essere. Dopo essermi occupata della comunicazione per il Florian Metateatro di Pescara, da quattro anni collaboro con l'attore e regista Milo Vallone e il suo Cantiere Teatrale, occupandomi di teatro ragazzi.
Da quattro anni inoltre, insieme alla mia collega Nadia Cristina Di Naccio, coordino le attività dell'Università della Libera Età di Francavilla al Mare (progetto ULE).
Oltre al teatro sono una divoratrice seriale di romanzi e adoro scrivere, ho pubblicato anche alcuni racconti partecipando a vari concorsi e ho frequentato la Scuola di scrittura creativa Macondo di Pescara.
Credo molto nella formazione continua e non smetterò mai di studiare per migliorare come attrice e insegnante di teatro ed è per questo che mi sto formando anche come Educatore alla Teatralità.
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