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La cannabis non fa più parte delle sostanze stupefacenti, l’ONU ha deciso di farla entrare a far parte delle sostanze terapeutiche. Una decisione da tanto attesa e di importanza storica.
La CND (Commission of Narcotic Drugs) ha ricollocato la cannabis all’interno delle tabelle che classificano piante e derivati psicoattivi. La cannabis quindi non si trova più nella tabella IV, in cui compaiono genericamente sostanze psicotiche pericolose come gli oppioidi, eroina e cocaina, ma è passata alla tabella I, nella quale si trovano le sostanze terapeutiche. La cannabis rimane sempre sotto controllo, ma non è più considerata una sostanza pericolosa ed entrerà nel mondo della ricerca scientifica in modo più influente rispetto ad ora. Questo significa che l’ONU ha riconosciuto il valore terapeutico della cannabis che da tempo sappiamo avere effetti positivi sul trattamento di Parkinson, sclerosi, cancro, dolore cronico e molte altre patologie.
Tutti i Paesi dell’Unione Europea hanno votato a favore per ottenere questo risultato tranne l’Ungheria. Addirittura l’OMS aveva suggerito di togliere la cannabis dalle sostanze pericolose già l’anno precedente.
Il voto unanime non significa “meno controlli” a livello internazionale, ma si tratta comunque di un avvenimento importante per la salute, per la ricerca scientifica e per gli sforzi che si stanno facendo ormai da più di 50 anni per legalizzare la cannabis in tutto il mondo.
Ma come funziona realmente questa pianta? L’effetto ad uso terapeutico della cannabis avviene grazie alle sostanze cannabinoidi come il THC, che è alla base degli effetti psicoattivi e delle proprietà farmacologiche. Questo principio attivo sicuramente genera dipendenza, per cui i malati cronici, le persone affette da cancro, Parkinson e anche chi soffre di disturbi d’ansia, hanno bisogno della ricetta medica (ricetta bianca non ripetibile) per poter usufruire in modo controllato di questa medicina naturale.
Il passo fatto quest’anno da parte dell’ONU è già qualcosa di molto importante nel campo della ricerca scientifica e della terapia per i malati cronici o di malattie autoimmuni. Negli anni a venire queste ricerche porteranno sicuramente a ulteriori sviluppi positivi nelle cure o per il benessere di chiunque ne abbia bisogno. Come sempre confidiamo nella scienza.
Sono nata mentre la primavera era al culmine della sua esplosione, il 30 maggio del 1994, prima principessa del mio papà. Sin da piccola ho adorato la musica, i libri e la storia. Tutte passioni avute dai geni di mio nonno e di mio padre. Sono sempre stata indipendente, ribelle, artista e sognatrice tanto da percorrere le mie strade con caparbietà e perseveranza. Ho cominciato a scrivere dall’età di 15 anni e ho pubblicato due libri per conto mio qualche anno più tardi. “La cosa più importante” è stato il mio primo romanzo, scritto per mettermi in gioco a un concorso editoriale, “Viaggio attraverso i colori del Sinai”, invece, è un diario dei viaggi che ho fatto in Egitto nel corso degli anni e che hanno influenzato molto la mia crescita spirituale. Viaggiare è ciò che è alla base di tutte le mie passioni, le collega tra loro fino a formare la mia personalità. La scrittura e la lettura, la storia e l’archeologia. Da piccola sognavo di fare l’archeologa e ora studio beni culturali all’università sperando di accontentare un giorno la bimba di 10 anni che vive in me. Il mio sogno è viaggiare il mondo mentre scopro tesori nascosti raccontando tutto questo attraverso la scrittura.
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