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È partita nella notte del 16 novembre alle ore 01:27 (ora italiana) la prima missione operativa del nuovo programma spaziale della compagnia privata di Elon Musk. È stata infatti lanciata la navicella Crew Dragon, diretta alla Stazione spaziale internazionale. Gli astronauti sono decollati dal Kennedy Space Center in Florida e dalla ormai famosa pista 9, la stessa utilizzata per il lancio dello Space Shuttle.
La navicella, ribattezzata Resilience, ospita quattro astronauti a bordo, tre americani, il comandante Michael Hopkins, veterano di missioni Shuttle della NASA, il copilota Victor Glover e Shannon Walker e l’astronauta giapponese Soichi Noguchi, tutti “habitué” dello spazio. Dodici minuti dopo il decollo, a un’altitudine di 124 miglia (200 chilometri) e a una velocità di 16.800 miglia (27.000 chilometri) all’ora, la capsula si è separata con successo dal secondo stadio del razzo. I quattro astronauti della “Crew 1” dovranno restare in orbita fino ad aprile 2021, quando faranno rientro a terra con ammaraggio nel Golfo del Messico.
La missione è il frutto della collaborazione fra SpaceX di Elon Musk e la Nasa. “E’ un grande giorno per gli Stati Uniti d’America, e un grande giorno per il Giappone”, ha detto il numero uno della NASA Jim Bridenstine in una conferenza stampa post-lancio.
Elon Musk, fondatore e chief executive di SpaceX, è stato costretto a monitorare da lontano il lancio della sua navicella Crew Dragon, a causa del probabile contagio da coronavirus, come lui stesso ha twittato.
Il successo del lancio è stato salutato dal presidente uscente Donald Trump e dal presidente eletto Joe Biden, per cui la missione è “la testimonianza del potere della scienza e di ciò che possiamo realizzare sfruttando la nostra innovazione, l’ingegno e la determinazione”.
È la prima volta che SpaceX lancia con lo scopo di portare a bordo della Stazione Spaziale Internazionale un equipaggio totalmente operativo. La Resilience segna inoltre nuovi primati, si tratta infatti della prima capsula in assoluto a trasportare più di tre persone a bordo.
Piccola curiosità: “all’interno della cabina” ha scherzato Leah Cheshier, responsabile comunicazione della NASA, “abbiamo quattro astronauti, ma sono cinque in realtà: c’è Baby Yoda a bordo, che sta cercando di prendere posto. Sta cercando di pilotare il veicolo”. Il simpatico personaggio simbolo di Star Wars è comparso davvero in un video diretta trasmesso durante le 27 ore e mezza di viaggio compiute dalla navicella per arrivare dalla Florida alla sua prima destinazione ma non è solo una mascotte bensì un indicatore di assenza di gravità. Appena inizia a galleggiare l’equipaggio sa che il veicolo ha raggiunto gravità zero e può slacciare le cinture.
Proprio nel giorno in cui la capsula statunitense Crew Dragon di SpaceX raggiunge la sua destinazione segnando ufficialmente l’inizio dell’esplorazione spaziale su veicoli privati, l’Europa subisce invece un grave stop. A otto minuti dalla partenza dalla base europea di Kourou (Guyana Francese) il razzo Vega dell’Agenzia Spaziale Europea ha deviato dalla traiettoria prevista per portare in orbita i due satelliti che aveva a bordo. L’incidente, che ha portato al fallimento della missione Vega VV17, è avvenuto quando, circa 8 minuti dopo il decollo, si è verificata un’anomalia che ha provocato una deviazione della traiettoria del lanciatore, con la conseguente conclusione prematura della missione, come si legge in un comunicato dell’italiana Avio, che costruisce il vettore.
“Vuoi svegliarti la mattina e pensare che il futuro sarà fantastico – e questo è ciò che significa essere una civiltà che viaggia nello spazio. Si tratta di credere nel futuro e pensare che il futuro sarà migliore del passato. E non riesco a pensare a niente di più eccitante che andare là fuori ed essere tra le stelle”. Elon Musk
Ma ciao! Sono Annalica Casasanta, classe '83, abito a Francavilla al Mare ma sono originaria di un piccolo paesino immerso nel verde, Quadri, famoso per il suo ottimo tartufo. Strano, ogni volta che mi devo presentare la montagna è la prima cosa che mi viene in mente, forse perchè da lì vengono tutte le storie che amo raccontare, tutti i personaggi che adoro interpretare.
Dopo la maturità classica ho studiato Sociologia con una tesi sul fenomeno del Lobbying nell'Unione Europea, sono sempre stata appassionata di politica ma l'incontro casuale col teatro mi ha fatto deviare dai miei studi, trasformandomi in Annalica Bates. (non vi spoilero il perchè!).
Ho fatto mille lavori, dalla libraia (che ho amato follemente) alla segretaria ma è nel teatro e nell'arte che trovo la mia ragion d'essere. Dopo essermi occupata della comunicazione per il Florian Metateatro di Pescara, da quattro anni collaboro con l'attore e regista Milo Vallone e il suo Cantiere Teatrale, occupandomi di teatro ragazzi.
Da quattro anni inoltre, insieme alla mia collega Nadia Cristina Di Naccio, coordino le attività dell'Università della Libera Età di Francavilla al Mare (progetto ULE).
Oltre al teatro sono una divoratrice seriale di romanzi e adoro scrivere, ho pubblicato anche alcuni racconti partecipando a vari concorsi e ho frequentato la Scuola di scrittura creativa Macondo di Pescara.
Credo molto nella formazione continua e non smetterò mai di studiare per migliorare come attrice e insegnante di teatro ed è per questo che mi sto formando anche come Educatore alla Teatralità.
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