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Terrorismo: l’Europa è sotto attacco?

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Non bastava la pandemia. O forse, come suggeriscono alcuni, si sta approfittando del momento già difficile per colpire un’Europa più debole e che non è pronta a difendersi.

Nizza (Francia), 29 ottobre 2020: nella Basilica di Notre-Dame, nel cuore della città, tre persone vengono uccise in modo efferato tanto da portare papa Francesco a parlare di atto selvaggio. L’assalitore è Brahim Aoussaoui, ventunenne di origine maghrebina, sbarcato a Lampedusa a settembre e introdottosi clandestinamente in Francia. Ferito dalle forze di polizia intervenute sul posto, è stato fermato e portato in ospedale. Durante il tragitto pare abbia urlato “Allah Akbar” come riferisce il sindaco Christian Estrosi per cui non ci sarebbero dubbi sulla sua militanza islamo-fascista. “La Francia è sotto attacco” ha detto il presidente francese Macron e “se veniamo attaccati è per i nostri valori che sono però irrinunciabili”. Con l’accoltellamento vicino all’ex sede di Charlie Hebdo a fine settembre e l’omicidio del professor Paty, si tratta del terzo attacco in poco più di un mese sull’onda delle proteste per la ripubblicazione delle caricature del periodico satirico francese.

Vienna (Austria), 2 novembre 2020: l’ultima sera di libertà prima di un nuovo lockdown si è trasformata in incubo a causa di un commando terroristico armato di fucile e kalashnikov che ha scatenato il panico prendendo di mira passanti e avventori di diversi locali in sei diversi punti della città. Il bilancio è di cinque vittime e diciassette feriti. Il primo attacco è avvenuto vicino alla sinagoga a Schwedenplatz di Vienna e ad alcuni uffici della comunità ebraica. Tra le vittime anche uno degli attentatori, simpatizzante dell’Isis come conferma il ministro dell’Interno austriaco Karl Nehammer. L’Isis, il sedicente Stato islamico, ha rivendicato l’attacco tramite ‘Amaq’, uno dei suoi organi di propaganda, precisando che Abu Dujana al-Albani (di nazionalità albanese) è stato il “soldato del califfato” che ha eseguito l’attacco nella capitale austriaca con fucili e coltelli. ‘Amaq’ ha diffuso anche una foto dell’attentatore di Vienna, che – secondo Rita Katz, direttrice di Site, sito che monitora l’universo jihadista – corrisponde a quella di un uomo apparso in un’altra foto diffusa sui social subito dopo l’attacco.

Europa sotto attacco dunque e ad accendere la miccia potrebbero essere state proprio le vignette di Charlie Hebdo.

Non si è fatta attendere la reazione dei leader politici a partire dal cancelliere austriaco Sebastian Kurz che ha parlato di “un attacco terroristico disgustoso” aggiungendo che “è stato un attentato alla nostra libera società, ma non cadremo nella trappola del terrorismo. Dobbiamo sempre essere consapevoli che questa non è una contrapposizione tra cristiani e musulmani o tra austriaci e migranti. Questa è una battaglia tra le tante persone che credono nella pace e le poche che vogliono la guerra”.

“L’Europa condanna con forza questo atto codardo che viola la vita e i nostri valori umani. I miei pensieri sono con le vittime e la gente di Vienna sulla scia dell’orribile attacco di stasera. Siamo con l’Austria”, scrive il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. E anche il nostro presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, commenta: “Non c’è spazio per l’odio e la violenza nella nostra casa comune europea”.

Intanto in una nota diffusa a Bruxelles e firmata dai 27 capi di Stato e di governo, i leader Ue chiedono a quelli mondiali di lavorare per il dialogo e la comprensione tra comunità e religioni piuttosto che per la divisione, come afferma l’ex presidente francese Hollande. “La democrazia è sempre la nostra arma”, evidenzia, e sono parole che in questo momento risuonano più che mai.

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