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L’EPA – Agenzia Usa per la protezione dell’ambiente – ha ufficializzato negli scorsi giorni la proposta, presentata dall’amministrazione Trump, di un piano per eliminare le leggi federali sul controllo delle perdite di gas metano nel corso delle attività estrattive di petrolio e gas.
La nuova normativa verrà discussa prossimamente ma andrà a sostituire quella approvata a suo tempo dalla presidenza Obama che chiedeva alle compagnie estrattive di monitorare e riparare immediatamente eventuali perdite di gas metano da pozzi, tubature e impianti di stoccaggio.
Del resto, il metano (CH4) è un potente gas serra che, tra l’altro, costituisce almeno il 10% delle emissioni dannose prodotte negli Stati Uniti, tanto è vero che, uno studio pubblicato su Scientific American, dichiara che, nei suoi primi 20 anni di permanenza nell’atmosfera, il metano ha il potere di trattenere il calore 80 volte di più rispetto all’anidride carbonica.
Purtroppo, la nuova normativa attualmente in discussione, solleverà le compagnie del settore energetico da qualunque obbligo di controllo di perdite e fughe di gas.
Insomma, per dirla chiara, la decisione del governo Trump è totalmente opposta alla visione della comunità scientifica che anzi avverte che l’inquinamento da metano sta accelerando gli effetti della crisi climatica in atto.
Va da sé che, dietro alla decisione dell’attuale amministrazione americana, ci sono importanti interessi economici e infatti la nuova regolamentazione eliminerà di fatto dei costi che, secondo le aziende del settore, “non sono necessari” e porteranno nel bilancio Usa circa 100 milioni di dollari all’anno fino al 2030, ma peseranno sull’atmosfera con circa 800.000 tonnellate di metano.
L’EPA ha giustificato la decisione citando dati in suo possesso che dimostrerebbero come, negli ultimi 10 anni, le perdite e le fughe di gas si siano mantenute stabili, mentre uno studio dell’ecologo Robert W. Howart afferma che le emissioni di metano siano due o 3 volte superiori a quanto dichiarato dall’EPA, e un altro studio coordinato da Robert Jackson afferma che gli USA hanno disperso 13 milioni di tonnellate di metano solo nel corso dell’anno 2017.
Quindi, inutile sottolineare che gli accordi sul clima di Parigi (Cop 21) non saranno assolutamente raggiunti (peraltro ricordiamo che proprio Trump era uscito dall’accordo tre anni fa), rendendo la situazione ancora più fragile.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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