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IST, infezioni sessualmente trasmesse, in aumento in Italia

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Le IST sono le Infezioni sessualmente trasmesse e nel nostro paese sono aumentate di circa il 40% in un arco di tempo  di 27 anni. Infatti, i malati dal 1991 – 134.000 persone – sono cresciuti di circa 5.000 unità all’anno, con un’impennata nel 2018 di oltre 6.500 infezioni. I dati sono riportati dal Notiziario del Centro Operativo Aids – COA – dell’Istituto Superiore di Sanità. Del resto lo scorso anno anche l’OMS aveva lanciato l’allarme a livello mondiale, come avevamo riportato.

Tra le IST non c’è soltanto l’Hiv, anzi ad essere in aumento sono le infezioni meno conosciute ed erroneamente considerate ormai scomparse del tutto.

Per esempio a preoccupare gli esperti sono la gonorrea (i cui casi sono raddoppiati in 3 soli anni) e soprattutto la clamydia trachomatis, che ha registrato un aumento del 30% negli ultimi 12 mesi. Ma non soltanto, perché poi la sifilide si diffonde a ritmo raddoppiato rispetto all’anno 2000 per uomini e donne eterosessuali, e addirittura 10 volte più velocemente per i maschi omosessuali, mentre non vanno dimenticati il papilloma virus umano (hpv), herpes genitali ed epatiti virali.

Ha affermato la dottoressa Barbara Suligoi, direttrice del COA:  «Le Ist sono un mostro dalle mille facce con tempi di incubazione, manifestazione e sintomi anche molto diversi, ma che colpiscono tutte nel momento in cui siamo più vulnerabili». (fonte Repubblica).

Soprattutto molte di queste infezioni rimangono latenti anche per anni, senza dare alcun disturbo o segnale; purtroppo però le conseguenze si faranno sentire nel lungo periodo. Se per esempio la clamidia non viene riconosciuta (i sintomi iniziali sono trascurabili) e quindi non curata, l’infezione si moltiplica arrivando ad occludere le tube, rendendo la donna sterile. Come mette in evidenza la stessa dottoressa, i virus delle Ist sono spesso oncogeni. Infatti, per esempio, l’Hpv provoca i condilomi ma può portare anche tumori al collo dell’utero, del pene e dell’ano. Il batterio della sifilide in stadio tardivo invece, può arrivare ad infettare gravemente organi come cuore, cervello e fegato.

Ma il dato più allarmante del Notiziario è certamente la prevalenza delle infezioni sulla fascia di età dei giovani tra 15 e 24 anni. Anzitutto per un motivo fisiologico, dal momento che i tessuti dell’apparato genitale in adolescenza non sono ancora completamente maturi; c’è poi da considerare il lato comportamentale, poiché in quel momento della vita ci sono forti curiosità e diversi stimoli a sperimentare, il che aumenta il rischio di incontrare portatori di infezioni, spesso inconsapevoli.

Ecco che diventa quindi fondamentale parlarne e spiegare quali sono i pericoli, come difendersi e che prevenzione fare: non è un caso che le IST colpiscano le fasce di popolazione più vulnerabili sia per ragioni socio-economiche che demografiche; in effetti ben l’87% delle infezioni diagnosticate dal 1991 ad oggi ha colpito individui con livelli di istruzione medio-bassa.

Che cosa è dunque possibile fare, in concreto? Al primo segnale di disturbo genitale che sia insolito, è opportuno andare dal medico, anche dal medico di famiglia che saprà valutare ed eventualmente indirizzare da uno specialista.

Esiste inoltre un numero verde gratuito e anonimo gestito da ISS – 800 861 061 – a cui rispondono medici, psicologi e avvocati, che possono offrire supporto. E ancora, è possibile recarsi sul sito www.uniticontrolaids.it dove è possibile trovare i centri più vicini a cui rivolgersi per aiuto.

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