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“Mari aperti”, un’antologia di solidarietà

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Mari Aperti” è un’antologia di racconti fantastici uscita pochi giorni fa e disponibile su più canali di distribuzione: attraverso la piattaforma Produzioni dal Basso, Amazon e Kindle.
L’antologia nasce da un gruppo di autori indipendenti che, con l’etichetta “Senza Confine”, ha dato vita a un progetto di solidarietà: raccogliere fondi per le attività di Open Arms attraverso la narrativa fantastica. Tutti i proventi dell’opera vanno direttamente alla ONG, senza intermediari e chi utilizza Produzioni dal Basso per avere la versione ebook dell’antologia può effettuare una donazione più consistente del prezzo di copertina.
“Mari Aperti” è solo il primo progetto di Senza Confine, che continuerà a lavorare per finanziare le azioni concrete delle associazioni e delle organizzazioni no-profit a tutela delle persone e dell’ambiente.

I nove racconti e il saggio finale hanno tutti un’illustrazione interna e ogni parte del libro ha una connotazione stilistica diversa, tanto che sono 21 gli autori (tra scrittori e artisti) che hanno partecipato al progetto, curandolo in ogni sua parte senza un editore. Ed è proprio questo il tratto caratteristico dell’antologia: la sua natura indipendente, non solo nella scrittura e nell’illustrazione ma anche nella cura redazionale e persino nella distribuzione, studiata per minimizzare le spese e quindi per riservare il massimo contributo a Open Arms. Dopo 11 mesi di lavoro, l’antologia del gruppo “Senza Confine” arriva finalmente al pubblico e mano a mano che la notizia si diffonderà vedremo quanto questo sarà disposto alla solidarietà.

Quando “Senza Confine” ha dato inizio al suo progetto, le ONG operanti nel Mediterraneo erano la sola, sottile speranza per i migranti in difficoltà in mare, ma ora la situazione è ancora più complessa. Nonostante il cambiamento di governo, i decreti-sicurezza di Salvini sono ancora lì, a dissuadere in ogni modo i salvataggi in mare, così come perdura la linea decisa a suo tempo da Minniti, che mira a trattenere in Libia i migranti a qualsiasi costo. In più, oggi c’è il tentativo mediatico di etichettare i richiedenti asilo come untori del covid, nonostante siano molto più controllati di qualsiasi altra persona che entra nel paese. Le attività delle ONG sono quindi addirittura più difficili di prima e “Mari Aperti” arriva in un momento particolarmente delicato per l’opinione pubblica, stremata dal lockdown e da un isolamento “sociale” che in effetti sembra pesare sull’empatia e sul senso di solidarietà. Se è sorprendente vedere un gruppo di scrittori ed artisti dedicarsi alla solidarietà in un periodo difficilissimo per l’intero settore culturale, bisogna augurarsi che possa sorprenderci anche la risposta del loro pubblico.

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