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Congo: ufficialmente conclusa epidemia di Ebola

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In questi tempi di emergenze sanitarie e di notizie ferali, ecco finalmente che l’Oms ha divulgato un’ottima notizia: l’epidemia di Ebola che infieriva dal 2018 nella parte nordorientale delle Repubblica Democratica del Congo è considerata ufficialmente conclusa. Affiancato all’Oms anche il governo locale che ha sottolineato con grande sollievo la notizia, dal momento che l’area in questione è stata martoriata da oltre due decenni dalla guerra civile e quindi, per debellare l’infezione, si è dovuto operare in condizioni di estrema difficoltà.

L’ultima epidemia di Ebola era iniziata nell’agosto del 2018 – ne avevamo dato notizia in questo articolo – e, nel luglio dell’anno successivo, l’Oms aveva decretato lo stato di Emergenza Internazionale di cui avevamo dato conto.

L’emergenza ha investito le province nordorientali del Kivu e dell’Ituri, zone caratterizzate da una forte instabilità politica, da totale diffidenza verso i medici – ancor più se stranieri – e spesso al centro di episodi di violenza. Non a caso, secondo quanto riportato da Nature, oltre 70 persone tra medici e pazienti sono stati feriti nel corso di attacchi da parte di bande armate e 11 di loro sono stati uccisi.

Si è trattato, però, anche della prima epidemia che ha potuto contare sulla somministrazione di un vaccino su larga scala. Un vaccino, tra l’altro, che è stato migliorato molto rispetto a quelli precedenti e che ha evitato l’infezione da virus superando l’80% dei casi di immunizzazione, grazie a ricercatori che hanno ampliato il più possibile i loro studi. Naturalmente è servito a molto l’intervento addirittura su 300.000 persone, cosa mai avvenuta in passato. Si è rivelato esiziale anche l’aiuto dato ai ricercatori e ai medici da parte dei politici locali, grazie all’impegno di molti governatori delle grandi città e alla formazione di personale sanitario locale che ha contribuito a rendere meno diffidenti i possibili pazienti.

Se quindi Ebola è stato debellato nelle due provincie, è arrivato il momento di mettere in atto le stesse prassi anche nella provincia di Équateur, nella parte occidentale del Congo, dove il primo giugno 2020, proprio mentre si attendeva con ansia la fine dell’epidemia, sono emersi 18 nuovi casi di contagio da Ebola. Il focolaio è ridotto ma preoccupa a causa della difficile raggiungibilità di questa parte del Paese africano, ha un sistema sanitario inadeguato e la popolazione è poverissima e debilitata. Non basta, poiché da quella regione il virus potrebbe spostarsi nella vicina Uganda.

Ma il grande successo ottenuto con il nuovo vaccino – rendendo possibile debellare un virus letale che aveva una mortalità fino al 70% –  ha fatto comprendere come l’uomo, unendo mezzi e conoscenze, può finalmente agire e vincere contro il terribile Ebola che, adesso, fa meno paura.

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