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Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato e consegnato in Parlamento l’ultimo rapporto sulla Legge 194: gli aborti o IVG –Interruzione volontaria di gravidanza – nel nostro Paese continuano a diminuire, mentre sono in costante aumento i medici obiettori. Infatti, nel 2018 le IVG hanno avuto un calo del 5,5% rispetto all’anno precedente e sono state oltre 76.000, più che dimezzate rispetto al 1983. Non si arresta invece l’ampliamento dei medici obiettori: in media sono il 70% dei ginecologi, il 46% degli anestesisti e il 42% del personale non medico.
Per quanto riguarda gli aborti farmacologici con la RU486, nel 2018 è stato registrato un leggero incremento rispetto all’anno precedente, cioè il 20,8% del totale contro il 17.8% del 2017. Un perché è comunque certamente basso se confrontato con le percentuali registrate in altri Paesi europei: nei Paesi scandinavi si arriva quasi al 100%, ma in Francia, Regno Unito, Portogallo e Svizzera si aggirano sul 70-80%. Infatti, nella relazione presentata si evidenzia che è indispensabile rafforzare e potenziare i consultori familiari al fine di evitare gravidanze indesiderate e dover ricorrere all’aborto che non è – e non deve diventare – un metodo contraccettivo.
I dati relativi ai medici obiettori raccontano quanto sia necessaria la distribuzione della pillola Ru486 (che NON è la cosiddetta pillola del giorno, dopo come avevamo già spiegato ) con il sistema ambulatoriale o in day hospital come avviene in gran parte dei Paesi europei e in molte Regioni italiane, ottenendo una maggiore sicurezza per le donne soprattutto nei giorni della pandemia da Covid19. In Italia fa però eccezione la regione Umbria, che obbliga a tre giorni di ricovero le donne che chiedono l’IGV con il metodo farmacologico. Una vera assurdità, considerando che l’aborto chirurgico può essere fatto in day hospital pur prevedendo l’anestesia. Non a caso è intervenuta Sandra Zampa, sottosegretario alla Sanità, che ha detto: «La legge 194 è di nuovo sotto attacco, presto nuove linee guida per l’aborto farmacologico in day hospital o in via ambulatoriale perché non ci sono evidenze scientifiche che siano utili giorni di ricovero per la sicurezza e la salute della donna». (fonte Repubblica)
Per l’approvazione della Legge 194 hanno lottato molte donne coraggiose e lungimiranti, che sapevano quanto fosse necessario sottrarre vittime alle mammane che praticavano aborti clandestini: facciamo in modo che queste lotte non siano state vane.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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