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Nel corso del mese di maggio da poco finito, la temperatura – a livello mondiale – è risultata la più elevata rispetto alla media dei mesi di maggio con riferimento al trentennio dal 1981 al 2010, registrando un aumento medio di 0,63 gradi centigradi.
Il dato è stato rivelato dal servizio di monitoraggio europeo Copernicus che ha spiegato come quindi il mese di maggio di quest’anno sia da considerarsi il più caldo in assoluto.
In particolare, in alcune aree del nostro pianeta, le temperature rilevate hanno registrato anomalie estreme. Per esempio in Siberia – una delle regioni più fredde del Globo – recentemente la temperatura è stata di circa 10 gradi superiore alla media; in effetti, nella parte occidentale del territorio, ha provocato la più precoce rottura stagionale dei ghiacci sui fiumi Ob ed Enisej.
In generale, però, la stagione primaverile sino ad ora è risultata essere più mite su gran parte della regione artica, compresa l’Alaska occidentale. Purtroppo anche l’Antartide ha fatto registrare temperature di caldo eccezionale, raggiungendo quasi 21 gradi centigradi nel mese di marzo scorso, picco che fa prevedere impatti biologici per i prossimi anni e, purtroppo, questi danni – per l’ecosistema polare – potrebbero essere irreversibili.
In Europa il mese di maggio ha fatto registrare temperature più basse rispetto alla media, ma con una netta divisione geografica, come ha rilevato Copernicus. Infatti, le analisi meteorologiche (generate da modelli di previsione che utilizzano misurazioni provenienti da satelliti, navi, aerei e stazioni meteo in tutto il mondo) hanno evidenziato che in Europa temperature superiori alla media si sono avute nella maggior parte delle aree sud-occidentali e nord-orientali, ma al di sotto della media nella regione che si estende dalla Scandinavia ai Balcani fino alla costa settentrionale del Mar Nero.
Quindi risulta assolutamente evidente che è necessario agire con urgenza sulle emissioni di gas a effetto serra, principali responsabili del riscaldamento globale. Soprattutto in questo momento di ripartenza dopo il lockdown per la pandemia da CoVid19, sarà indispensabile rilanciare l’economia scegliendo la strada della sostenibilità ambientale e climatica.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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