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Mentre la Cina, l’Iran, il Giappone, il nostro Paese e ormai l’Europa e il mondo stanno affrontando l’epidemia di coronavirus, (di cui abbiamo scritto qui), in Africa le cavallette si stanno letteralmente mangiando il Corno d’Africa e si stanno spostando ora nel Medio Oriente.
I Paesi maggiormente colpiti sono il Nordest del Kenya, il Sud Sudan meridionale e l’Uganda orientale. Si tratta di sciami immensi di locuste molto grandi che si moltiplicano molto più velocemente del solito e si radunano in sciami talmente grandi che possono contenere oltre 190 milioni di insetti, coprire una superficie di circa 2.400 chilometri e che in un solo giorno possono mangiare la quantità di cibo che verrebbe consumato da 90 milioni di persone.
Purtroppo i tre Paesi stanno già affrontando una forte scarsità di cibo e si calcola che almeno 1,3 milioni di bambini stiano già soffrendo gravi forme di malnutrizione e abbiano urgenti bisogno di cure e si prevede quindi che, a seguito della invasione di cavallette, diventeranno 4 milioni i bambini sottoposti a privazioni.
Del resto la proliferazione delle enormi locuste è stata favorita dalla recente stagione delle piogge che ha portato inondazioni nei tre Paesi menzionati; gli esperti hanno definito questa invasione come la peggiore degli ultimi 25 anni, ma in Kenya degli ultimi 75 anni.
Malauguratamente le crisi climatiche mettono a dura prova la sicurezza alimentare in generale, e in particolare nel Corno d’Africa dove lo scorso anno le precipitazioni tra marzo e maggio sono state la metà rispetto alla media annuale e in ogni caso il clima irregolare del decennio precedente ha già messo a dura prova le popolazioni di quella zona che hanno grosse difficoltà a nutrire se stessi e i figli.
Naturalmente l’invasione è avvenuta a gennaio ma ancora non è stata trovata alcuna soluzione concreta al problema e ha dichiarato infatti Ian Vale, direttore regionale di Save the Children, l’associazione che ne nella zona si sta attivando per i bambini: «Il 2020 si apre con un altro disastro per la regione. Stiamo raccogliendo testimonianze scioccanti che raccontano la devastazione che questa piaga sta provocando nel Corno d’Africa. Almeno 70 mila ettari di terra in Somaliland, Puntland e Galmudug sono infestati dalle locuste e il nostro staff in Kenya sta facendo i conti con sciami di insetti così fitti che si riesce a malapena a vedere. L’impatto sulle coltivazioni e sui pascoli sarà pesante e siamo molto preoccupati perché i bambini già vulnerabili soffriranno ancora di più la fame».
Dichiara infine Save the Children che in questo momento più che mai sarebbe necessario incrementare le donazioni per rafforzare le proprie azioni sul campo e cercare di aiutare il più possibile i bambini più provati.
In fondo, per le persone del nostro Paese è stato possibile svuotare i supermercati per fare scorte di cibo, pochi euro in più (se possibile) non fanno una grossa differenza, Per effettuare donazioni per l’emergenza fame è possibile recarsi qui.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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