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Un gruppo di scienziati dell’Università della California a San Francisco ha individuato una variante genetica che sembrerebbe favorire un sonno breve ma ristoratore.
Solitamente le persone necessitano di circa 8 ore di sonno, ma altre vengono rigenerate anche solo da 5 ore o persino meno. Come queste ultime riescano a stare bene con sonni così brevi è rimasto un mistero fino al 2009, quando il gruppo di scienziati – guidati da Ying-Hui Fu – scoprì che la mutazione del gene DEC2 permetterebbe a queste persone di ristorarsi persino con 4 ore di sonno, mentre chi non ha questa mutazione necessita di più tempo.
Ma il gruppo di Ying-Hui Fu è andato oltre e di recente ha scoperto che non è soltanto la mutazione di quel gene a favorire il sonno breve, ma collabora anche un’altra mutazione a carico del gene ADRB1, che codifica un recettore della noradrenalina, importante neurotrasmettitore.
Infatti gli scienziati hanno compiuto studi su ratti geneticamente modificati e hanno constatato che gli animali dormivano mediamente 55 minuti in meno al giorno. Lo studio è stato eseguito comparando animali senza mutazione con quelli modificati ed è stato immediatamente notato che, nei primi esemplari, i recettori del gene ADRB1 erano attivi durante la veglia e inattivi durante il sonno, mentre negli esemplari modificati le cellule – se stimolate – reagivano molto più velocemente rendendo gli animali molto più reattivi, quindi con un cervello più facile da “svegliare”.
Del resto, non è proprio così semplice fare studi sul sonno perché l’uomo moderno lo altera continuamente con sveglie, luci artificiali, caffè, lunghe sedute davanti al computer o alla televisione e rimedi più o meno validi per dormire, modificando in questo modo i ritmi sonno/veglia.
Quindi, secondo gli scienziati, a fronte di questa scoperta – che sembrerebbe essere un’evoluzione moderna per l’adeguamento alle necessità della vita attuale – sperano che in futuro sarà possibile sviluppare farmaci che imitino gli effetti di questa mutazione (o al contrario che la riducano) per rendere più sereni e utili i momenti di riposo.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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