Redazione
[email protected]
[email protected]
Direttore
[email protected]
Recover your password.
A password will be e-mailed to you.
C’è chi affina il vino nel legno di grandi botti o barrique e chi in acciaio. Chi sceglie l’anfora o le vasche in cemento. C’è anche chi il vino lo affina in musica. A dirigere non poteva che esserci il Maestro d’orchestra d’Italia, Beppe Vessicchio.
Dall’incontro tra il compositore e Riccardo Iacobone, ceo di Rosarubra, azienda vinicola abruzzese con lo sguardo dritto verso la Cina, è nato Musikè, un progetto che coniuga enologia, musica e sociale.
L’etichetta, che al momento include due tipologie di vini da tavola, Sesto armonico bianco e Sesto armonico rosso, è stata prodotta sottoponendo i vini ad affinamento in musica armonico – naturale, con brani scelti e composti dal maestro Vessicchio, ormai da anni impegnato in esperimenti che dimostrano quanto la musica influisca positivamente sulla crescita delle piante.
«Riccardo Iacobone – racconta il maestro Vessicchio che ha anche scritto un libro dal titolo “La musica fa crescere i pomodori” – è stata una delle prime persone a verificare le trasformazioni che la musica armonico – naturale riusciva a provocare sul vino. Non si trattava solo di cambiamenti, ma di veri miglioramenti, testati da numerosi enologi».
Ma c’è di più. Al progetto enologico, infatti, è connesso un aspetto culturale e sociale. Grazie al supporto della Conad, che distribuisce il vino Musikè, verranno finanziate attività legate al mondo della musica, contribuendo a sostenere un’orchestra giovanile e musicisti di talento che non possono permettersi gli studi.
«Abbiamo pensato – ha spiegato Vessicchio – che il vino dovesse restituire qualcosa alla musica che oggi, come elemento di cultura, vive una fase di decadenza enorme. Con l’appoggio di Conad, andremo a formare un’orchestra mobile giovanile, che rispetti la territorialità. Parallelamente creeremo un’accademia per istruire gli elementi dell’orchestra con uno sguardo al futuro, ma senza mai perdere il contatto con la consapevolezza del passato».
Sono nata l'8 giugno 1984 a Vasto (Chieti). Seconda figlia di genitori calabresi, dell'Alto Jonio, dopo i primi 7 anni della mia vita in giro per l'Italia, sono cresciuta a Pescara. Se da bambina ballavo e cantavo continuamente, appena diventata adolescente ho deciso di diventare giornalista. Avevo 17 anni quando, nell'ottobre 2001, ho pubblicato il mio primo articolo sul Tempo d'Abruzzo. All'università ho frequentato la facoltà di Lettere Moderne a Chieti, dove mi sono innamorata della Commedia di Dante Alighieri e della letteratura dei migranti abruzzesi, per poi trasferirmi a Roma e specializzarmi in Editoria e Giornalismo. Dal 2009 lavoro nel campo della comunicazione come responsabile di uffici stampa e giornalista in testate televisive, web e riviste, occupandomi di politica, economia ed enogastronomia. Da buona forchetta mi piace mangiare bene e adoro il mondo del vino. Il che mi ha portato, nel marzo 2018, a diventare sommelier. Amo il mare e vivere in una città di mare, passeggiare in bicicletta e viaggiare. Sono curiosa, poco paziente, puntuale e determinata. Del giornalismo adoro avere il privilegio di raccontare storie, ambizioni, passioni e sogni di chi ha idee, creatività e ama quello che fa.
Next Post
Recover your password.
A password will be e-mailed to you.