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Cieli sopra il Mediterraneo vietati agli aerei leggeri delle Ong

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Da quasi un mese i due aerei leggeri delle Ong che sorvolano il Mediterraneo per l’avvistamento di migranti in mare non volano più.

Infatti l’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile) nega loro il permesso di decollo da Lampedusa o altri scali del nostro Paese sostenendo: «Le norme nazionali impongono che quei velivoli possano essere usati solo per attività ricreative e non professionali».

È ovvio che nelle missioni SAR delle navi delle Ong sia molto importante e utile avere due “occhi” aerei che facciano avvistamenti dall’alto, missioni che erano egregiamente compiute da Moonbird e Colibrì da cui venivano trasmesse le coordinate degli avvistamenti alle navi più vicine. I due aerei hanno accumulato diverse missioni dall’inizio dell’anno ma ora dall’Italia non possono più volare.

Moonbird è un Cirrus Sr22 che vola per la Ong svizzera Humanitarian Pilots Initiative, in collaborazione con la tedesca Sea-Watch, mentre Colibrì è un Mcr-4S a elica de francesi Pilotes Volontaires.

Sostengono i tecnici di Enac che «Colibrì non è un aeromobile certificato secondo standard di sicurezza noti ed è in possesso di un permesso di volo speciale che non gode di un riconoscimento per condurre operazioni su alto mare. È stato inoltre oggetto di modifiche significative di cui non abbiamo tracciabilità. Quelle di Search and Rescue sono operazioni professionali che richiedono un regime autorizzativo, non compatibile con gli aeromobili di costruzione amatoriale. Moonbird invece ha chiesto di venire a Lampedusa, siamo in attesa di ricevere documenti e motivazioni».

Questi rilievi sono stati respinti da Sea-Watch Italia che attraverso il suo responsabile Giorgia Linardi sostiene: «Ci viene da pensare che dietro a queste complicazioni burocratiche ci sia la volontà politica di fermare le attività di ricognizione. Evidentemente dà fastidio che gli occhi della società civile siano tanto in mare quanto in aria».

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