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Un altro tragico naufragio presso le coste della Libia

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L’annuncio è stato dell’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati, l’Unhcr: ieri circa 150 persone sarebbero morte in un naufragio al largo delle coste libiche.

Pare Invece che altrettante persone siano state salvate e riconsegnate alla Guardia Costiera libica che le ha riportate nel Paese africano.

Un primo commento a caldo è stato scritto su twitter da Charlie Yaxley, portavoce dell’Unhcr per il Mediterraneo: «Se le stime fossero confermate, si tratterebbe della peggior tragedia di quest’anno nel Mediterraneo centrale.  Un promemoria, se necessario, che deve esserci un cambiamento nell’approccio alla situazione mediterranea. È urgente la necessità di salvare vite in mare».

Anche Filippo Grandi, l’Alto Commissario Unhcr, ha parlato della «peggiore tragedia in mare dall’inizio di quest’anno», a conferma delle parole di Yaxley.

Le dinamiche del naufragio non sono ancora accertate, di sicuro c’è che è avvenuto circa 5 miglia al largo da Al-Khoms, città che si trova un centinaio di chilometri a est di Tripoli. In realtà, pare si tratti di un doppio naufragio, tanto che il portavoce della Marina libica Ayoub Qassim avrebbe parlato di due imbarcazioni di legno con a bordo circa 300 persone, tra cui eritrei, palestinesi e sudanesi, molte donne e bambini. I numeri totali e le tantissime vittime troverebbero riscontro anche tra gli operatori umanitari che li hanno assistiti a terra. MSF, infatti, ha assistito a Khoms circa 135 sopravvissuti riscontrando stato di choc e sintomi pre-annegamento come ipossia e ipotermia. La capomissione in Libia di MSF, Julien Raickman ha riferito che ci sono oltre 100 dispersi e che i naufraghi sono stati soccorsi da pescatori; testimoni oculari coinvolti nel salvataggio parlano di almeno 70 cadaveri in mare.

Si è trattato dunque dell’ennesima tragedia in quel tratto del Mediterraneo centrale che Oim e Unhcr continuano a definire il più mortale, come del resto avevamo indicato anche in questo articolo: non vi si trovano navi delle Ong e, dopo la chiusura dell’operazione Sophia, nemmeno navi militari. Del resto sempre ieri un motopeschereccio di Sciacca (Agrigento) ha soccorso 50 persone in difficoltà nel tratto di mare tra Lampedusa e Malta, di competenza Sar de La Valletta, rimanendo per ore in attesa che arrivassero i soccorsi ufficiali; nello stesso giorno si sono verificati 4 sbarchi a Lampedusa, per un totale di 56 persone tra cui 11 bambini.

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