Redazione
[email protected]
[email protected]
Direttore
[email protected]
Recover your password.
A password will be e-mailed to you.
Cresce l’allarme per l’epidemia di Ebola in corso nella Repubblica democratica del Congo,di cui peraltro abbiamo scritto a più riprese, per esempio in questo articolo o in quest’altro.
Alcuni giorni fa però l’Oms ha deliberato lo stato di Emergenza Internazionale di Salute Pubblica, dopo che il Comitato istituito dall’Organizzazione si è riunito a Ginevra per la quarta volta dall’inizio di questa nuova epidemia, avvenuto lo scorso ottobre, in realtà un’espansione di quella sviluppata nelle regioni del Nord Kivu e dell’Ituri del Paese africano.
Purtroppo nei giorni scorsi il virus è arrivato a Goma, una grande città congolese ai confini con il Rwanda, dove è morto il 16 luglio un pastore infettato che aveva viaggiato in autobus dalla città nord orientale di Butembo, in cui i casi sospetti sarebbero 22, anche se non direttamente correlati a quello del pastore. I contatti diretti con l’uomo sono stati sottoposti a vaccinazione.
A preoccupare gli esperti epidemiologi è l’espansione geografica dell’epidemia dal momento che i casi ora coprono un’area di 500 chilometri quadrati.
Ha affermato gravemente il direttore generale Oms Thedros Adhanom Ghebreyesus: «È tempo che il mondo prenda coscienza e raddoppi gli sforzi. Dobbiamo lavorare insieme in solidarietà con il Congo per mettere fine all’epidemia e costruire un sistema sanitario migliore. Un lavoro straordinario è stato fatto per quasi un anno nelle circostanze più difficili. Dobbiamo a questi operatori un contributo maggiore».
Anche l’Unicef lancia l’allerta per l’epidemia che sta colpendo in modo particolare i bambini in Congo e in una nota fa sapere che 750 bambini sono stati colpiti dal virus Ebola (31% dei casi) e il 40% di loro ha meno di 5 anni.
Ha avvertito Marixie Marcado, portavoce Unicef a Ginevra: «Questa epidemia sta contagiando un maggior numero di bambini rispetto alle precedenti. Al 7 luglio, si erano verificati 750 contagi fra i bambini. Questo numero rappresenta il 31% del totale dei casi, rispetto a circa il 20% nelle epidemie precedenti. I bambini piccoli, con meno di 5 anni, sono particolarmente colpiti e a loro volta stanno contagiando le donne. Fra gli adulti, le donne rappresentano il 57% dei casi». E ha aggiunto: «Prevenire i contagi fra i bambini deve essere al centro della risposta all’Ebola poiché il tasso di mortalità tra loro è del 77% rispetto al 67% degli altri gruppi di età. Inoltre, l’altra grande emergenza che sta sorgendo è che i bambini che sono rimasti orfani a causa della malattia hanno bisogno di cure e supporto a lungo termine, fra cui la mediazione con le famiglie allargate che si rifiutano di accoglierli».
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
Next Post
Recover your password.
A password will be e-mailed to you.