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È nuovamente Amnesty International a precisare direttamente sul proprio sito che il 14 luglio il presidente Donald Trump ha denigrato e insultato quattro deputate scrivendo queste parole su twitter: «Perché non se ne tornano da dove provengono e danno una mano a sistemare quei paesi del tutto corrotti e infestati dal crimine … Poi tornano e ci spiegano come hanno fatto».
Non ha citato alcun nome ma era assolutamente evidente, continua l’associazione per i diritti umani, che i tweet erano diretti ad Alexandria Ocasio-Cortez dello Stato di New York, Ilhan Omar del Minnesota, Ayanna Pressley del Massachusetts e Rashida Tlaib del Michigan.
Ma, ancora peggio, il giorno dopo Trump ha attaccato Alexandria Ocasio-Cortez – comunemente nota con l’appellativo AOC – e altri parlamentari accusandoli di essere «contro l’America» e di portare avanti politiche che «distruggerebbero il nostro Paese». E ancora, a un cronista che chiedeva al presidente dove desiderava che le quattro parlamentari andassero, dato che tre di loro sono nate negli Usa e la quarta è naturalizzata americana dal 2000, ha ribadito: «Se non sono contente di stare qui, possono andarsene. Queste sono persone che odiano l’America e amano i nostri nemici».
Intanto il Congresso ha approvato una risoluzione che condanna «i commenti razzisti che hanno legittimato paura e odio nei confronti dei Nuovi Americani e delle persone di colore» del presidente Trump per le sue affermazioni, con 228 voti a favore contro 189 no. Inoltre, il deputato democratico del Texas Al Green ha formalmente presentato alla Camera una richiesta per l’impeachment di Donald Trump, ma il 18 luglio con 332 voti a favore e 95 contro, la Camera Usa, controllata dai democratici, ha deciso di mettere da parte e rinviare la risoluzione per avviare l’impeachment di Donald Trump.
Il segretario generale di Amnesty International Kumi Naidoo ha commentato sul sito dell’Associazione: «Da presidente degli Usa, Trump ha demonizzato gruppi di minoranza, aizzato l’odio e la paura e seminato divisione. Gli orrendi tweet contro le quattro deputate sono l’esempio del razzismo e della xenofobia che dominano le sue deplorevoli politiche: dal divieto d’ingresso a persone provenienti da stati a maggioranza musulmana alla separazione dei figli dei loro genitori al confine messicano fino alla negazione dei diritti delle persone che cercano asilo. Le sue parole spiegano che è la xenofobia, piuttosto che la sicurezza delle persone negli Usa, a motivare queste politiche».
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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