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Msf ora punta il dito contro le grandi aziende farmaceutiche

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La posizione contro le grandi aziende farmaceutiche arriva direttamente da Medici Senza Frontiere (Msf) che la pubblicano sul proprio sito.

La nota Ong fondata nel 1971, nel corso di questi anni ha affrontato molte battaglie, direttamente sul campo o, come in questo caso, diffondendo comunicati e spiegando come stanno le cose per chi si dedica all’aiuto medico nel mondo. Avevamo già spiegato di un loro comunicato in questo articolo.

L’organizzazione sostiene da tempo una Campagna per l’accesso ai farmaci e soprattutto alle cure salvavita a buon mercato, che dia priorità alla trasparenza sui costi di ricerca e sviluppo e alla salute delle persone invece che ai profitti. Nonostante queste richieste, secondo Msf le corporazioni farmaceutiche continuano a raccontare una serie di leggende sui costi di ricerca e sviluppo dei farmaci. Per questo motivo l’associazione ha deciso di “svelare” alcuni segreti non noti al grande pubblico.

Ecco le cose rivelate direttamente da Msf:

  • Sviluppare medicinali non è costoso come dicono.

Le grandi aziende farmaceutiche gonfiano i costi di ricerca e sviluppo dei nuovi farmaci per giustificare il loro prezzo elevato e spesso categorizzano tutti i costi e le attività non legate direttamente al farmaco come costi di ricerca e sviluppo. Se le aziende dicono che sviluppare un nuovo medicinale costa circa 2-3 miliardi di dollari, altre stime credibili parlano di costi 10 volte inferiori, nell’ordine dei 100-200 milioni di dollari.

  • Paghi ben due volte le tue medicine.

Le aziende farmaceutiche utilizzano in modo gratuito i laboratori di ricerca del governo e delle università e da lì proviene la maggioranza delle nuove medicine e tecnologie, che sono quindi finanziate con i soldi dei contribuenti.

  • L’innovazione dell’industria farmaceutica è decisamente scarsa.

Addirittura circa due terzi delle nuove medicine che arrivano sul mercato non sono nuovi ma si tratta di farmaci strutturalmente molto simili ad altre molecole già note e presenti sul mercato. Sono i cosiddetti “farmaci anch’io” cioè che appartengono alla stessa categoria merceologica di altre molecole disponibili da tempo.

  • I brevetti sono ripetutamente estesi per prolungare i monopoli.

Una tattica che le aziende farmaceutiche utilizzano spesso è il cosiddetto brevetto “sempre verde”, cioè le aziende effettuano piccole modifiche a medicine già esistenti chiedendo un nuovo brevetto, in modo da prolungare il monopolio e bloccare l’ingresso del corrispondente farmaco generico.

  • Le aziende farmaceutiche ricattano paesi in via di sviluppo che vanno contro i loro interessi.

Accade spesso che le aziende farmaceutiche utilizzino pressioni o azioni legali oppressive contro Paesi a basso reddito come India, Sudafrica, Brasile e altri.

  • Le aziende farmaceutiche incassano più di quello che reinvestono.

Al contrario di quanto affermano, le grandi aziende del farmaco spendono molto di più sul marketing, sulla pubblicità e sul riacquisto di azioni piuttosto che su sviluppo, ricerca e innovazione.

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