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È stato rimosso il 20 giugno scorso dal Palazzo della Regione Friuli Venezia Giulia lo striscione giallo di Amnesty International Italia recante la scritta “Verità per Giulio Regeni”, il giovane ricercatore friulano torturato e ucciso in Egitto.
Lo striscione era stato esposto nel 2016 dall’allora presidente della Regione Debora Serracchiani (del Pd) e, diventando quasi un simbolo per chi cerca la verità ad ogni costo, non è più stato sostituito. Ci ha pensato adesso il nuovo presidente di Regione, Massimiliano Fedriga (della Lega).
Il governatore è intervenuto con una nota per spiegare: «Anticipando le polemiche che continueranno a susseguirsi ad ogni batter di ciglio, comunico che lo striscione non verrà più esposto né a Trieste né in altre sedi di Regione». E ancora: «Malgrado non condivida la politica degli striscioni e dei braccialetti, non l’ho fatto rimuovere per più di un anno per non portare nell’agone politico la morte di un ragazzo».
Gli ha risposto con una nota proprio Amnesty International Italia, scrivendo che quella del governatore della regione Friuli Venezia Giulia di rimuovere in modo permanente lo striscione “Verità per Giulio Regeni” è per la Onlus «una decisione sbagliata presa nel momento sbagliato».
Naturalmente la nota associazione per i diritti non ferma qui le proprie osservazioni e prosegue: «Proprio mentre alti esponenti egiziani rilanciano la falsa tesi dell’omicidio di criminalità comune che potrebbe riguardare chiunque ovunque nel mondo e dall’interno del paese arrivano preoccupanti notizie sulla repressione in atto ai danni di avvocati e difensori dei diritti umani che collaborano alla ricerca della verità, il governatore Fedriga – ridicolizzando tra l’altro le campagne fatte “con striscioni e braccialetti” – dà una mano a coloro che ritengono che la ricerca della verità sia un fatto temporaneo, legato a contingenze politiche e che dopo un po’ vada abbandonata. Tutto questo a Trieste, uno dei luoghi in cui lo striscione per Giulio Regeni aveva maggiore significato.
Rivolgiamo un appello affinché la Regione Friuli Venezia Giulia torni sulla sua decisione e le altre regioni e gli oltre 250 comuni che hanno aderito alla campagna “Verità per Giulio Regeni” continuino a esporre lo striscione».
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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