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I ragazzi della scuola media Marmocchi dell’Istituto comprensivo 1 di Poggibonsi (Siena), hanno creato dei giochi in scatola contro la mafia, con l’impresa cooperativa simulata “Officina Marmocchi”. Quasi una vera cooperativa, fondata dai 26 alunni della classe Prima B, che hanno iniziato con un capitale di 13 euro, investendo a testa 50 centesimi.
Le loro creazioni si chiamano “Mafialt”, “Dirittiamo” e “Non chiudere un occhio”, ognuna con uno scopo specifico e una tematica definita. Per fare un esempio, il gioco “Perché tu vali” è stato inventato per combattere e annientare il bullismo, oppure quello dal nome “Securopoli” serve ad insegnare l’educazione stradale e ambientale.
Sono stati quindi preparati tabelloni strutturati con caselle, come nel gioco dell’oca, disegnate personalmente dai giovani cooperanti diventati non solo piccoli imprenditori ma anche artisti.
“Officina Marmocchi”, presentando i propri lavori, ha vinto il primo premio del concorso “Mi racconti… la tua cooperativa?”, il bando lanciato da Confcooperative Toscana destinato a Istituti primari e secondari di primo grado della Regione Toscana.
In pratica gli alunni delle diverse classi e scuole sono stati invitati a riflettere sul tema della “cittadinanza attiva” e sui principi della cooperazione e successivamente raccontare, tramite un elaborato scritto, l’esperienza di lavoro fatto insieme a favore della propria scuola, del proprio quartiere e della propria città.
La tematica da sviluppare era: lavorare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune, mettendosi in gioco in prima persona.
Inoltre, nel testo del componimento presentato dovevano essere presenti almeno una volta (evidenziate in grassetto) le sei parole chiave/espressioni : cooperazione, comunità, l’unione fa la forza, talento, responsabilità e difficoltà.
I giovani imprenditori con i loro progetti hanno dimostrato di riuscire a essere grandi cooperatori, sostituendosi in modo egregio nelle attività solitamente svolte dagli adulti.
Sono nata mentre la primavera era al culmine della sua esplosione, il 30 maggio del 1994, prima principessa del mio papà. Sin da piccola ho adorato la musica, i libri e la storia. Tutte passioni avute dai geni di mio nonno e di mio padre. Sono sempre stata indipendente, ribelle, artista e sognatrice tanto da percorrere le mie strade con caparbietà e perseveranza. Ho cominciato a scrivere dall’età di 15 anni e ho pubblicato due libri per conto mio qualche anno più tardi. “La cosa più importante” è stato il mio primo romanzo, scritto per mettermi in gioco a un concorso editoriale, “Viaggio attraverso i colori del Sinai”, invece, è un diario dei viaggi che ho fatto in Egitto nel corso degli anni e che hanno influenzato molto la mia crescita spirituale. Viaggiare è ciò che è alla base di tutte le mie passioni, le collega tra loro fino a formare la mia personalità. La scrittura e la lettura, la storia e l’archeologia. Da piccola sognavo di fare l’archeologa e ora studio beni culturali all’università sperando di accontentare un giorno la bimba di 10 anni che vive in me. Il mio sogno è viaggiare il mondo mentre scopro tesori nascosti raccontando tutto questo attraverso la scrittura.
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