Redazione
[email protected]
[email protected]
Direttore
[email protected]
Recover your password.
A password will be e-mailed to you.
Un gruppo di ricercatori della Washington State University è riuscito a dimostrare che i nanocristalli di cellulosa, opportunamente lavorati, sono più isolanti del polistirolo e inoltre possono essere lavorati utilizzando acqua invece di solventi dannosi.
Il polistirolo è composto da carbonio, idrogeno e aria, mentre il componente principale, lo stirene, è un derivato del petrolio; è attualmente molto utilizzato per la sua versatilità, tant’è che viene impiegato sia per molti imballaggi, trasporti e soprattutto in edilizia. Purtroppo è un materiale fortemente inquinante, ecco perché la scoperta alternativa dei ricercatori americani, pubblicata sulla rivista ScienceDirect è molto importante.
La cellulosa, invece, è un composto organico molto diffuso in natura, dal momento che fa da sostegno nei tessuti vegetali e abbonda anche nei cereali, nella frutta, in diverse verdure ed è considerata una fibra alimentare insolubile.
Poiché la cellulosa è molto abbondante nel regno vegetale era già stata testata come materiale per la costruzione di edifici, ma il problema riscontrato era che non aveva potere isolante: i materiali ricavati non erano così forti, non isolavano e si degradavano facilmente con temperature e umidità elevate.
Ecco invece la svolta: i ricercatori della WSU hanno creato un nuovo materiale costituito da circa 3/4 di nanocristalli di cellulosa, con aggiunta di alcool polivinilico che rende il materiale più elastico. Ma non è tutto, infatti utilizzando un processo in acqua (invece che in solventi tossici) hanno ottenuto un materiale molto omogeneo e quindi con ottime capacità isolanti. Hanno commentato gli studiosi in una nota che «I risultati dimostrano il potenziale dei materiali rinnovabili, come la nanocellulosa, per materiali isolanti termici ad alte prestazioni che possono contribuire al risparmio energetico, minore utilizzo di materiali a base di petrolio e riduzione dell’impatto ambientale”.
Tuttavia l’industria della cellulosa, poiché il prodotto è ricavato principalmente dagli alberi, è anche collegata alla vasta deforestazione. Quindi gli stessi studiosi auspicano politiche concrete perché la produzione del nuovo materiale non incida troppo sulle foreste del nostro pianeta.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
Recover your password.
A password will be e-mailed to you.