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Emergency, in occasione del suo venticinquesimo compleanno, organizza una mostra fotografica a Milano che si apre oggi alle ore 19,00 presso Casa Emergency in via Santacroce 19 e durerà fino al 6 giugno prossimo.
Le fotografie sono state scattate da Giulio Piscitelli, fotografo napoletano che da anni realizza reportage fotografici e giornalistici sull’attualità internazionale.
Il nome dato all’evento è “Zakhem | Ferite | Wounds. La guerra a casa – When war comes home” perché al centro del racconto in immagini ci sono le vittime e le loro ferite causate dalla guerra in Afghanistan dove Giulio Piscitelli ha visitato, nel 2018, i Centri chirurgici per vittime di guerra di Emergency a Kabul e Lashkar-gah. Qui ha avuto modo di incontrare le vittime di una guerra che continua da oltre 18 anni nell’indifferenza dell’opinione pubblica.
E il risultato di quelle visite è il commovente e toccante reportage fotografico che racconta la guerra, le sue ferite, le sue vittime. Nelle foto spesso domina il colore bianco perché ha spiegato l’artista di essere stato colpito da questo colore dominante nell’ospedale, realizzando come fosse in contrasto con le storie, gli orrori e i colori cupi della guerra e delle ferite provocate.
L’apertura della mostra, realizzata da Emergency con il supporto di Contrasto, avverrà con un incontro con Giulio Piscitelli, Rossella Miccio (presidente di Emergency) e Giulia Tornari (curatrice dell’esposizione).A moderare Fabrizio Foschini, Analista dell’Afghanistan Analysts Network.
Dell’apertura di Casa Emergency abbiamo scritto in questo articolo ma ha tenuto a spiegare Gino Strada, lo storico fondatore dell’Associazione: «Abbiamo scelto di festeggiare questi 25 anni mostrando a tutti, attraverso le foto di Giulio, quello che fa Emergency fin dalla sua nascita. Curando le vittime, anno dopo anno, abbiamo capito una cosa semplice e cioè che qualunque siano le armi, qualunque siano i motivi, la guerra ha sempre la stessa faccia: morti, feriti, gente che soffre. È trovandoci di fronte ogni giorno la sofferenza di centinaia di esseri umani, che abbiamo iniziato a maturare l’idea di una comunità in cui i rapporti siano fondati sulla solidarietà e il rispetto. Una società che faccia a meno della guerra, per sempre».
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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