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Soltanto un mese fa avevamo scritto in questo articolo che nel sultanato del Brunei, proclamata dal sultano Hassanal Bolkiah, era entrata in vigore il 3 aprile la sharia e spiegato che questa legge permette punizioni crudeli.
Numerose, come avevamo già anticipato, le proteste delle diverse comunità internazionali e il boicottaggio preannunciato da George Clooney e Sir Elton John contro gli alberghi di lusso sparsi nel mondo, di proprietà del sultano stesso, è stato proseguito. Inoltre la protesta che era seguita all’introduzione della sharia era stata appoggiata a livello mondiale anche da gruppi per i diritti umani, da banche come Deutsche Bank, giornali tra cui il Financial Times e da diverse società immobiliari. Addirittura a Londra sia la metropolitana che gli autobus avevano smesso di esporre pubblicità sulle vacanze nel sultanato e le Nazioni Unite avevano chiesto al sultano di ritirare la nuova legge in Brunei, dove, peraltro, non è stata eseguita alcuna condanna capitale dal 1957.
Probabilmente tutte queste azioni hanno sortito il loro effetto, dal momento che in un discorso tenuto domenica 5 maggio in occasione dell’inizio del Ramadan, il sultano stesso ha annunciato l’applicazione di una moratoria sulla pena di morte prevista dalla nuova legge e anche alle condanne a morte per lapidazione per omosessualità e adulterio. È soltanto una sospensione della legge, che non è stata cancellata, ma intanto esiste.
Il sultano, parlando alla propria nazione ha dichiarato che ci sono state percezioni errate sull’attuazione del nuovo codice penale e che la sharia non dovrebbe preoccupare perché è piena di misericordia e delle benedizioni di Allah. Ha inoltre aggiunto che per decenni era in vigore una moratoria non esplicita ma di fatto sulle esecuzioni capitali per i casi finiti in giudizio in base al codice civile e che questa moratoria potrà quindi valere a maggior ragione nell’ambito del nuovo codice penale che fornisce un quadro più ampio.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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