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Ha reso noto l’Unicef che dall’inizio dell’anno – insieme ai Governi, alle Nazioni Unite e le ONG partner – ha raggiunto con diversi vaccini oltre 34 milioni di bambini con diverse campagne svolte in Paesi colpiti da guerre o che ospitano rifugiati in Medio Oriente e Nord Africa.
Dei progetti di Unicef per quest’anno avevamo scritto in questo articolo, ma è chiaro che gli interventi si devono poi adattare alle esigenze che nel frattempo occorrono.
Come sappiamo, i vaccini proteggono i bambini da malattie anche mortali e sono quindi fondamentali per condurre una vita in buona salute; nelle aree di conflitto però è molto più difficile per i piccoli accedere alle vaccinazioni. Addirittura malattie che da lungo tempo erano scomparse dalla regione, proprio a causa delle guerre è ricomparsa la poliomelite. Ad esempio in Medio Oriente un bambino su cinque vive in situazioni di crisi imputabili a un conflitto e non viene vaccinato.
A questo proposito afferma con determinazione Geert Cappelaere, direttore Unicef per Medio Oriente e Nord Africa: «Assicurare ai bambini cure sanitarie di qualità per crescere sani e forti è un imperativo morale. L’accesso all’assistenza sanitaria è un diritto fondamentale, non un privilegio.»
Unicef ha pubblicato la situazione delle vaccinazioni eseguite quest’anno sino ad ora:
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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