Redazione
[email protected]
[email protected]
Direttore
[email protected]
Recover your password.
A password will be e-mailed to you.
La Norvegia ha deciso di proteggere le acque artiche che bagnano le coste e i fiordi delle Isole Lofoten, Vesteralen e Senja, aree del Paese che ospitano ecosistemi unici e sono comunque finora rimaste esenti dalle attività estrattive di petrolio.
È stato il Partito laburista norvegese a comunicare alcune settimane fa che ritireranno qualunque appoggio alle perforazioni petrolifere in quella zona, conosciuta come LoVeSE dalle iniziali delle diverse isole nell’Artico norvegese. Del resto, pur non governando, il Partito Laburista è il più grande in Parlamento e, insieme con altri partiti minori al Governo, è riuscito a fare in modo che questo divieto sia diventato maggioritario e permanente.
Le Isole Lofoten sono oggi considerate un ecosistema unico al mondo: pur trovandosi a Nord del Circolo Polare Artico, hanno un clima temperato grazie al passaggio della Corrente del Golfo. Si tratta di una serie d’isolotti collegati tra loro da una serie di ponti che in estate offrono un paesaggio fatto di pascoli, monti e insenature con casette colorate, mentre in inverno il bianco della neve riflette paesaggi incantati. È da queste isole che arriva la tecnica di seccare i pesci di merluzzo, che vengono quindi definiti “stockfish” (stoccafisso) dopo esser diventati duri come pezzi di legno e inattaccabili dalla muffa grazie alla temperatura dell’aria, ai venti che provengono da Sud Ovest e alla Corrente del Golfo. In questo modo, appeso ad appositi tralicci, il pesce secca completamente senza congelare, marcire o creare muffe.
Ma le acque delle Lofoten attraggono anche una forte concentrazione di cetacei più alta al mondo, mentre le cime dei suoi monti sono una delle più grandi aree di nidificazione in Europa di uccelli marini.
Purtroppo pare che l’area di queste isole norvegesi sia anche ricca di sedimenti petroliferi e la decisione del Partito Laburista insieme agli altri ha completamente spiazzato l’industria petrolifera norvegese.
Del resto, la zona è protetta dalle attività petrolifere sin dall’anno 2001 grazie a una serie ininterrotta di divieti temporanei susseguitisi con i vari governi, ma, a ogni scadenza del divieto di turno, il pericolo era dietro l’angolo. Per questo motivo è arrivata la decisione del governo norvegese di fare in modo che l’area sia protetta dal petrolio in modo permanente.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
Recover your password.
A password will be e-mailed to you.