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E’ bello, ricco, famoso, ma soprattutto ha un animo molto generoso. Per questo David Beckham, non nuovo a iniziative di solidarietà, è stato scelto per il secondo anno come testimonial della campagna contro la malaria dal titolo “Malaria must die” (La malaria deve morire). Lo spot vede il calciatore britannico parlare in nove lingue diverse – inglese, spagnolo, francese, cinese, hindi, arabo e altri idiomi – per spiegare quanto questa malattia rappresenti un pericolo per la popolazione dei Paesi dove è più diffusa. A cominciare proprio dai bambini.
Come evidenziato nella campagna, infatti, “la malaria non è una malattia qualsiasi. E’ la malattia con il più alto tasso di mortalità che sia mai esistita. Si dice che abbia ucciso la metà della popolazione che sia mai esistita. Più di 50 miliardi di noi. E ancora uccide un bambino ogni due minuti. Ma noi possiamo fermarla. Abbiamo la conoscenza, abbiamo la possibilità. Semplicemente dobbiamo agire. Dobbiamo fare in modo che i leader mondiali ci ascoltino. Per questo stiamo lanciando la prima campagna mondiale vocale. La tua voce può fermare la malaria. Dillo ad alta voce, la malaria deve morire. Una voce può essere potente, ma tutte le nostre voci insieme dovranno essere ascoltate. La malaria deve morire, così milioni di persone potranno vivere”.
La campagna vocale prevede la possibilità di registrare il proprio messaggio audio visitando il sito: https://petition.malariamustdie.com.
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