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È accaduto a Torino, la città sabauda già capitale d’Italia ed ora Città Metropolitana, la Torino così ordinata, così per bene, con il suo Parco del Valentino, la sua pianta squadrata di accampamento romano e portici eleganti sotto i quali passeggiare. La classica città “per bene”, insomma, a parte alcune zone malfamate, come ce ne sono ovunque.
È accaduto su un pullman che partiva dal centro città su cui Fatima Zahra Lafram è salita con altre due amiche. Sono di origini marocchine ma vivono nel capoluogo piemontese e parlano un ottimo italiano con il tipico e inconfondibile accento del luogo.
A bordo del mezzo (il 59 barrato) si trovava un’altra ragazza con un cane e, forse un po’ intimorita, una delle tre amiche si è spostata e una di loro, Samira, (che è anche esponente dei Giovani musulmani d’Italia) racconta che la proprietaria del cane si è infuriata e ha apostrofato le ragazze urlando: «Avete paura di un cane ma non di farvi saltare in aria negli attentati». Dopo di che quest’ultima (una ventenne italiana identificata successivamente dalla polizia) si è scagliata contro le tre amiche riempiendole di pugni e strappando il velo (hijab) di una di loro.
Racconta Fatima che tutto il bus si è ribellato a quella scena: «E’ stato bellissimo sentire tutto il bus che diceva: “Ragazze, l’Italia siamo noi”. Si sono schierati dalla nostra parte» e aggiunge: «Non è la prima volta che io o le mie amiche siamo vittime di gesti e parole razzisti, ma minacciarci di accoltellarci e aggredirci, questo no, non era mai successo. Quella ragazza ha sfidato anche la polizia». E con grande amarezza prosegue: «Con il velo della mia amica quella donna ha strappato anche tutti i valori su cui è fondata l’Europa. Per tutti quelli che pensano che l’islamofobia e il razzismo non siano reali, questa è la dimostrazione che lo sono eccome. E’ la prima volta che le prendo ed è stato umiliante, questo è il clima politico in cui viviamo. Non è questa l’Italia in cui vorrei far crescere il miei figli».
Il mezzo si è fermato, è arrivata la polizia e i passeggeri hanno dato la loro testimonianza.
Immediato il messaggio del presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino: “Tutta la mia vicinanza e la mia solidarietà vanno a Fatima e alle sue amiche, aggredite su un bus a Torino perché musulmane. La vera Torino è quella dei passeggeri che si sono subito schierati a loro fianco. I seminatori di odio e di violenza non devono prevalere”.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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