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La tempestività di azione nel caso di un ictus è un fattore molto importante: saper gestire al meglio l’emergenza diventa infatti determinante per il successo delle cure successive.
Del resto, l’invecchiamento della popolazione ha portato a un aumento del numero delle persone colpite da ictus ma è anche vero che la maggiore efficienza della rete di emergenza e le nuove tecnologie permettono spesso di arrivare in tempo per il trattamento.
Spiega infatti la neurologa Marina Diomedi della Stroke Unit della Fondazione Policlinico di Tor Vergata, Roma: «L’ictus colpisce 200.000 persone ogni anno in Italia e rappresenta la seconda causa più comune di morte e la principale causa di disabilità nell’adulto per via delle conseguenze permanenti che possono comportare: problemi di motilità, alla vista, di linguaggio e memoria, cambiamenti nella personalità e depressione. Complicanze che possono essere limitate grazie a un approccio qualificato».
Sono soprattutto due le cause dell’insorgere della patologia: in caso di ictus ischemico la causa è l’improvvisa ostruzione di un’arteria cerebrale, con conseguente morte dei neuroni per mancanza di ossigeno e di nutrimento portati dal sangue alle cellule, mentre l’ictus emorragico è indotto dalla rottura di un vaso sanguigno con conseguente travaso di sangue a livello intracranico.
Uno dei sistemi di maggior aiuto per individuare un sospetto attacco è ricordare l’acronimo FAST, una serie di test da far fare al paziente:
F come face (faccia): chiedere al paziente di sorridere o soffiare, per verificare un’eventuale paresi facciale.
A come arms (braccia): sollevare al di sopra della testa del malato entrambe le braccia e non sottovalutare se anche solo una di queste non riesce a stare sollevata.
S come speech (linguaggio): chiedere di ripetere una frase semplice o di elaborarla direttamente; in caso di ictus l’esercizio presenta grandi difficoltà.
T come time (tempo): non perdere tempo nel chiamare i soccorsi, quindi contattare immediatamente il 118. Ovviamente, più passa il tempo e più neuroni muoiono e quindi la situazione peggiora di minuto in minuto,
Premettendo che in ogni Regione del nostro Paese esistono Stroke Unit, solitamente situate nei reparti di neurologia, è stato anche predisposto uno Stroke Action Plan For Europe 2018-2030 per sensibilizzare sull’importanza della prevenzione e gestione tempestiva dell’ictus.
Gli obiettivi principali di questo piano sono:
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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