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Esattamente 8 anni fa, l’11 marzo 2011, avveniva l’incidente nucleare di Fukushima, in Giappone, a seguito dello tsunami abbattutosi sulle coste. Ne avevamo scritto in questo articolo commemorandone il quinto anniversario.
Pochi giorni prima di quest’ultimo anniversario funesto è stata Greenpeace ad assumersi la responsabilità di pubblicare un rapporto dal titolo “Sul fronte dell’incidente nucleare di Fukushima: lavoratori e bambini” che rivela come il governo giapponese stia addirittura ingannando gli esperti delle Nazioni Unite e gli organismi che si occupano di violazioni dei diritti umani.
Una delle prime cose che il rapporto sottolinea è come esistano tutt’oggi alti livelli di radiazioni sia nelle zone interdette sia nelle aree aperte della zona di Fukushima, nonostante tutti i lavori di decontaminazione eseguiti. In più il lavoro dell’associazione documenta quanto siano vaste le violazioni del governo stesso in materia di diritti umani e nell’osservanza delle linee guida internazionali, in particolare per quanto riguarda la protezione di lavoratori e bambini.
Dal report emerge che:
Ha affermato infatti Shaun Burnie, esperto sul nucleare di Greenpeace Germania: «Nelle aree in cui operano alcuni di questi addetti alle bonifiche, i livelli di radiazione rilevati sarebbero considerati un’emergenza se fossero registrati all’interno di un impianto nucleare. Questi lavoratori non hanno praticamente ricevuto nessuna formazione sulla tutela da radiazioni. Poco protetti e mal pagati, sono esposti ad alti livelli di radiazioni e se denunciano qual è la situazione rischiano di perdere il posto di lavoro. I relatori speciali delle Nazioni Unite per i diritti umani hanno assolutamente ragione nel mettere in guardia il governo giapponese su questi rischi e violazioni».
Proprio un mese fa, infatti, il Comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia ha indirizzato al governo del Giappone una serie di severe raccomandazioni da osservare a Fukushima che, se praticate, potrebbero soddisfare diversi criteri di tutela e migliorare la situazione.
Dichiara infine Kazue Suzuki, di Greenpeace: «Alla radice del disastro nucleare di Fukushima, con le violazioni dei diritti umani che ne conseguono, c’è la pericolosa politica energetica promossa dal governo giapponese». E aggiunge sconfortato: «Quello che la maggioranza dei giapponesi chiede è una transizione verso le fonti rinnovabili. Eppure, il governo sta cercando di riavviare i reattori nucleari e allo stesso tempo aumentare drasticamente il numero di centrali a carbone, il che contribuirà ad alimentare i cambiamenti climatici».
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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