Redazione
[email protected]
[email protected]
Direttore
[email protected]
Recover your password.
A password will be e-mailed to you.
Il retinoblastoma è un tumore dell’occhio e ogni anno si registrano nel mondo oltre 9.000 nuovi casi di questa neoplasia. I più colpiti sono i bambini in età pediatrica che vivono nei Paesi del Sud del nostro pianeta, dove c’è una mortalità che raggiunge addirittura il 70%, dal momento che non viene formulata una diagnosi precoce e non vengono fornite cure tempestive.
Proprio per questi motivi e per raggiungere la massima tempestività è nato un programma nazionale di prevenzione e cura del retinoblastoma in Uganda presso l’ospedale Ruharo di Mbarara, sostenuto da Cbm Italia Onlus.
Spiega infatti Massimo Maggio, direttore di Cbm Italia: «In Uganda il nostro obiettivo prioritario è ridurre la mortalità dei bambini colpiti da retinoblastoma salvando la loro vista e la loro vita. Non è facile, la tempestività in questi casi è fondamentale per evitare che la malattia si diffonda ulteriormente. Quando diagnosticato precocemente e trattato in modo efficace, il retinoblastoma infantile infatti è curabile».
Purtroppo uno dei problemi maggiori è che nel Paese africano oltre il 70% della popolazione vive nelle zone rurali più povere e più isolate, dove naturalmente non ci sono ospedali: pertanto moltissimi bambini colpiti dal tumore non possono ricevere cure a causa dell’isolamento e dell’estrema povertà, tantomeno posso ricevere una diagnosi tempestiva e quindi arrivano negli ospedali quando ormai è troppo tardi e il retinoblastoma non può più essere curato.
Malgrado l’alto tasso di incidenza del tumore, l’ospedale Ruharo Eye Centre è l’unico che, con Cbm, sostiene e persegue un programma per la prevenzione, il trattamento e le cure per questo tipo di tumore. Avviato fin dal 2006, ai bambini vengono offerte cure complete con il trattamento chemioterapico, chirurgico e riabilitazione, nonché controlli periodici post trattamento. I numeri sono ancora ridotti, poiché i bimbi trattati dal 2006 al 2013 sono stati soltanto 270, ma i risultati hanno evidenziato la riduzione della mortalità del 37% e un innalzamento del numero di bambini che hanno recuperato la vista dopo le terapie fino al 77%.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
Recover your password.
A password will be e-mailed to you.