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Di Emergency conosciamo bene l’impegno nei Paesi teatro di guerra e sappiamo come l’Ong, fondata da Gino Strada, vi operi con i propri ospedali, i medici e le cure sia fisiche che psicologiche.
Invece probabilmente si è meno informati su come Emergency abbia iniziato sin dal 2011 un’attività di assistenza sociale e cure mediche in molte zone del nostro Paese con ambulatori e persino unità mobili, per portare assistenza nelle aree agricole, nelle periferie urbane, nei campi profughi disseminati sul nostro territorio. Naturalmente i medici dell’associazione accorrono immediatamente anche nelle aree colpite da catastrofi naturali come terremoti o alluvioni.
Per quanto riguarda le unità mobili si tratta di mezzi di vario tipo allestiti in modo apposito per rendere possibile un lavoro medico efficace, ma permettono lo spostamento di veri e propri ambulatori mobili in zone diverse.
Il parco mobile è dotato di Polibus, Minivan e un Politruck. Quest’ultimo è un grosso camion su cui sono allestite aree adibite ad ambulatorio, sala di accoglienza e sala di attesa.
Con lo stesso criterio sono arredati i Polibus, mentre i Minivan che sono mezzi più piccoli con due sole aree, una adibita ad ambulatorio e una a sala di accoglienza.
Su tutti questi mezzi vengono offerti gratuitamente servizi di medicina di base, educazione sanitaria e orientamento socio-sanitario.
Infatti i mediatori culturali informano i pazienti sui loro diritti, li aiutano ad accedere ai servizi del Servizio sanitario nazionale, li accompagnano in caso debbano sottoporsi a visite o esami specialistici presso le strutture pubbliche, si occupano delle pratiche per il rilascio dei codici Stp (Straniero temporaneamente presente) ed Eni (Europeo non iscritto) che garantiscono agli stranieri e ai cittadini neocomunitari l’accesso al servizio sanitario pubblico. Naturalmente tutti gli interventi degli ambulatori mobili sono svolti in collaborazione con le istituzioni e le autorità sanitarie locali.
Oltre a quelli citati, Emergency ha attivato un’unità mobile nei dintorni di Caserta nell’ambito del progetto di informazione e prevenzione rivolto alle sex worker: purtroppo molte delle donne che vengono visitate non conoscono le malattie sessualmente trasmissibili e gran parte di loro non ha mai avuto accesso al SSN né ha ricevuto visite mediche o cure.
Un’altra unità chiamata Health Box “Articolo 10” stazionava in Sicilia nel piazzale antistante l’hotspot di Pozzallo, impegnata ad accogliere i migranti che sbarcavano, fino a fine dicembre dello scorso anno; il progetto di Articolo 10 è stato dichiarato concluso.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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