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Le donne anziane sono sempre “più giovani” con il passare degli anni, o forse potremmo dire che il loro cervello lo è.
Lo studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Science afferma che dal punto di vista metabolico il cervello delle donne risulta di tre anni più giovane rispetto al cervello maschile.
Questo potrebbe spiegare come mai, spesso le donne anziane siano mentalmente più attive nei compiti cognitivi e nella risoluzione dei problemi, rispetto agli uomini della stessa età. Per dirla meglio, lo studio potrebbe spiegare le differenze dei meccanismi del metabolismo cerebrale tra uomini e donne in età avanzata. Ma entriamo più nel dettaglio.
Il cervello consuma zuccheri e questo processo diminuisce con gli anni, con l’avanzamento dell’età. La quantità di glucosio utilizzata fino all’adolescenza diminuisce pian piano che si cresce, e ciò accade per entrambi i sessi.
Gli scienziati della Scuola di Medicina di Washington a St. Louis hanno utilizzato la PET (tomografia a emissione di positroni) per misurare il flusso del sangue e il livello di glucosio di 205 volontari, di cui 121 donne e 84 uomini, tra i 20 e gli 82 anni di età. I dati ricavati dagli esami sono stati affidati poi a un software, per cercare la relazione tra questi e l’età dell’individuo.
Quando è stato chiesto al programma di individuare, attraverso i dati acquisiti dalle analisi, l’età dei soggetti femminili, la media dell’età è risultata essere di 3,8 anni in meno della vera età degli individui posti sotto esame. Mentre per quanto riguarda gli uomini, i cervelli dei volontari sono apparsi più vecchi di 2,4 anni.
In passato alcuni studi affermarono che, anche se il cervello tende a restringersi con il passare del tempo, quello maschile perde volume più velocemente rispetto a quello femminile.
Gli autori dello studio hanno comunque affermano che verranno fatti ulteriori studi di approfondimento.
Sono nata mentre la primavera era al culmine della sua esplosione, il 30 maggio del 1994, prima principessa del mio papà. Sin da piccola ho adorato la musica, i libri e la storia. Tutte passioni avute dai geni di mio nonno e di mio padre. Sono sempre stata indipendente, ribelle, artista e sognatrice tanto da percorrere le mie strade con caparbietà e perseveranza. Ho cominciato a scrivere dall’età di 15 anni e ho pubblicato due libri per conto mio qualche anno più tardi. “La cosa più importante” è stato il mio primo romanzo, scritto per mettermi in gioco a un concorso editoriale, “Viaggio attraverso i colori del Sinai”, invece, è un diario dei viaggi che ho fatto in Egitto nel corso degli anni e che hanno influenzato molto la mia crescita spirituale. Viaggiare è ciò che è alla base di tutte le mie passioni, le collega tra loro fino a formare la mia personalità. La scrittura e la lettura, la storia e l’archeologia. Da piccola sognavo di fare l’archeologa e ora studio beni culturali all’università sperando di accontentare un giorno la bimba di 10 anni che vive in me. Il mio sogno è viaggiare il mondo mentre scopro tesori nascosti raccontando tutto questo attraverso la scrittura.
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