Redazione
[email protected]
[email protected]
Direttore
[email protected]
Recover your password.
A password will be e-mailed to you.
Quando sentiamo la parola “metal” riferito a un genere musicale pensiamo immediatamente a una musica cupa con ritmiche veloci e accenti sonori pesanti; se poi a questa parola si aggiunge la parola death (morte) allora pensiamo a qualcosa di ancora più angosciante.
Eppure la cantante di un gruppo death metal The TritoneKings, è una frizzante donna quasi centenaria, Inge Ginsberg che scrive e canta i brani della band occupandosi di problemi come l’ambiente, la libertà e le ingiustizie sociali.
Non è un caso che i temi cari a Inge siano questi, dal momento che la sua vita è stata a dir poco travagliata.
Nata a Vienna nel 1922, è cresciuta in una ricca famiglia ebrea fino a quando, durante la Seconda guerra mondiale, viene costretta a rifugiarsi in Svizzera, mentre il padre viene deportato a Dachau. Con la madre e il fratello, dall’Austria attraversa le Alpi (con il pericolo di morire per assideramento) e viene ricoverata in un campo profughi elevetico dove incontra, nel 1944, quello che diventa suo marito, Otto Kollman. Trova un impiego come governante in una villa dove in realtà lavora come spia per i servizi segreti americani. Tutte queste vicende sono narrate in un documentario che è possibile vedere qui.
Terminata la guerra, l’impavida Inge Ginsberg emigra negli Stati Uniti dove compone musica persino per alcuni celebri cantanti e artisti dell’epoca, come Nat King Cole, Doris Day e Dean Martin. Scrive anche poesie, ma è proprio come cantante che si presenta allo show svizzero del format America’s got talent e la prima cosa che spiega ai giudici e al pubblico è che il suo talento non è cantare, ma sopravvivere.
E la sua vivacità di animo e di pensiero si sprigiona nello studio televisivo con il suo messaggio cantato da una voce certamente matura ma piena di coraggio. Ogni suo brano ha finalità diverse che parlano di libertà, di lotta al fascismo, di impegno a lottare per l’ambiente e il clima. Ma va persino oltre quando denuncia, per esempio, “Avveleniamo i fiori e tagliamo gli alberi” oppure “Distruggiamo la cultura e annientiamo la natura”.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
Prev Post
Recover your password.
A password will be e-mailed to you.