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In provincia di Palermo nascerà il primo parco vietato agli smartphone e ai social nel quale sarà presente un cronometro che misurerà i minuti spesi in “libertà” senza l’uso di cellulari e social.
Banditi i telefoni, le chat, i social e i siti web in questo parco che sorgerà nell’atrio di una scuola elementare e che sarà aperto a tutti. L’idea nasce da un comitato di genitori di Balestrate, in provincia di Palermo, e verrà messa in atto attraverso donazioni, raccolte fondi e una iniziativa di crowdfunding.
L’amministrazione locale ha messo a disposizione uno dei cantieri finanziati dalla Regione Sicilia. Questo permetterà di portare a termine i primi interventi che poi verranno seguiti da un progetto più ambizioso del costo di circa 80mila euro. Questo progetto prevede alberi, erba naturale come prato, panchine e gazebo in legno e un’illuminazione ad energia solare. Inoltre tutte le giostre del parco saranno accessibili anche ai disabili.
Un armadietto posto all’ingresso servirà a lasciare smartphone, laptop e tablet, mentre un cronometro conterà i minuti durante i quali i visitatori resteranno senza tecnologia. Si tratta di un invito alla socialità senza social, un modo per tornare a passare del tempo insieme, a dialogare.
Al giorno d’oggi ovunque andiamo è normale o meglio dire usuale trovare tutti con lo sguardo rivolto verso il telefono. Una parte del parco sarà riservata a giochi antichi così da fare avvicinare i bambini agli anziani e inoltre ci sarà una raccolta fondi permanente alimentata dalle “sanzioni” derivate da chi non rispetta le regole sui social.
Sono nata mentre la primavera era al culmine della sua esplosione, il 30 maggio del 1994, prima principessa del mio papà. Sin da piccola ho adorato la musica, i libri e la storia. Tutte passioni avute dai geni di mio nonno e di mio padre. Sono sempre stata indipendente, ribelle, artista e sognatrice tanto da percorrere le mie strade con caparbietà e perseveranza. Ho cominciato a scrivere dall’età di 15 anni e ho pubblicato due libri per conto mio qualche anno più tardi. “La cosa più importante” è stato il mio primo romanzo, scritto per mettermi in gioco a un concorso editoriale, “Viaggio attraverso i colori del Sinai”, invece, è un diario dei viaggi che ho fatto in Egitto nel corso degli anni e che hanno influenzato molto la mia crescita spirituale. Viaggiare è ciò che è alla base di tutte le mie passioni, le collega tra loro fino a formare la mia personalità. La scrittura e la lettura, la storia e l’archeologia. Da piccola sognavo di fare l’archeologa e ora studio beni culturali all’università sperando di accontentare un giorno la bimba di 10 anni che vive in me. Il mio sogno è viaggiare il mondo mentre scopro tesori nascosti raccontando tutto questo attraverso la scrittura.
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