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È stato il Comitato dei Diritti sociali del Consiglio d’Europa ad annunciare che terrà sotto osservazione l’Italia in merito ai discorsi di odio ed emarginazione di rom e sinti.
Infatti si legge nel suo rapporto annuale che, in base alle informazioni ottenute da una serie di organizzazioni non governative, «l’Italia non è stata portata in una situazione di conformità alla Carta sociale europea». In particolare è la «fuorviante propaganda razzista contro rom e sinti indirettamente consentita o direttamente emanata dalle autorità», su cui il Comitato ha chiesto un chiarimento.
Il rapporto viene stilato in base a controlli annuali relativi a otto Paesi europei (Belgio, Bulgaria, Finlandia, Francia, Grecia, Irlanda, Italia e Portogallo) su procedure di ricorso collettivo, cioè quelle che consentono a organizzazioni transnazionali, internazionali, sindacali e partner sociali di sottoporre al Comitato eventuali ricorsi su violazioni della Carta sociale europea che tutela diritti sociali come la casa, la salute, l’educazione, la non discriminazione e diversi altri.
Infatti la precisa presa di posizione sulla questione rom e sinti è derivata da una serie di denunce presentate da varie associazioni.
Non soltanto, poiché il Comitato scrive che le informazioni ricevute dall’Italia «non sono sufficienti a concludere che c’è stato un generale miglioramento per quanto riguarda le condizioni di vita nei campi e che la maggior parte delle misure descritte dalle autorità, per l’accesso all’alloggio, sono a uno stadio iniziale e quindi non è possibile stabilire il loro impatto».
Viene inoltre richiesto alle autorità italiane di fornire dati aggiornati sulle richieste di accesso alle case sociali di questi gruppi, e il numero di domande accettate. Il comitato chiede anche informazioni aggiornate sull’aumento o diminuzione del numero di sgomberi e sulle garanzie applicate.
Infine sono richiesti chiarimenti su quanto viene fatto per arginare « in particolare la propaganda razzista e ingannevole contro rom e sinti indirettamente permessa o direttamente pronunciata dalle autorità».
Il nostro Paese dove inviare queste in formazioni entro ottobre 2019.
Sono nata a Pescara il 20 aprile del 1983, dove tuttora vivo. Ho una formazione di tipo sociale e dopo il titolo di “Tecnico dei Servizi Sociali”, ho approfondito le mie conoscenze fino a divenire “Esperto di Comunità”. Questo mi ha permesso di avere alcune interessanti esperienze presso Cooperative e Associazioni entrando così in contatto diretto con l’anima delle persone e consolidando la mia natura empatica. Sono estroversa, creativa, curiosa e passionale, credo nei progetti e nella passione che alimentano il gusto delle nuove sfide. Amo leggere, viaggiare, passeggiare in montagna e ascoltare buona musica.
La mia più grande passione è la scrittura. Come freelance ho avuto l’opportunità di scrivere per alcuni giornali del web e della carta stampata e, in seguito a un corso di “scrittura professionale”, ho avuto modo di approfondire gli aspetti più tecnici del mestiere. Grazie ad uno stage presso la Social Hub scarl ho avuto l’opportunità di esprimere al meglio la mia grande voglia di interagire con il mondo attraverso il portale “Felicità Pubblica”.
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